I draghi non esistono? Ebbene, alcune specie somigliano molto alle creature che hanno dominato per secoli la cultura popolare.
Creature mitologiche, specie imponenti che incutono timore e fascino – Kant docet. La letteratura internazionale ha educato la nostra fantasia, permettendosi di immaginare trame fantastiche che vadano oltre il concetto di realtà. I draghi, così come gli unicorni, i centauri, i troll e simili hanno dominato per secoli le opere di scrittori medievali e le sceneggiature di artisti ispirati.
Nondimeno, al termine della lettura del romanzo, sarebbe opportuno tornare con i piedi per terra. I draghi non esistono? La comunità scientifica è ironicamente categorica a riguardo. Eppure vi sono specie che potrebbero tranquillamente assomigliare alle irraggiungibili creature sputa fuoco. Lucertole, rettili ed esemplari dal colore rosso vivo, simili alle figure descritte dalla cultura popolare.
Non sputano fuoco dalle fauci e non dominano i cieli, tuttavia esistono delle specie che somigliano molto alle affascinanti creature descritte dalla cultura giapponese e dalla letteratura medievale. In Inda orientale ad esempio, celato tra le rocce dei monti Ghati occidentali, gli scienziati hanno scoperto un nuovo esemplare di lucertola canguro: un rettile lungo appena 11 centimetri, capace di spostarsi su due zampe. Gli artigli e il muso affusolato hanno prodotto inevitabilmente il paragone, tanto da definirlo “drago di dimensioni ridotte”. Il medesimo discorso vale per la lumaca di mare, ribattezzata “drago blu”, la quale altro non è che un nudibranchio di circa 6 cm.
Il podio come esemplare che si avvicina maggiormente all’immaginario collettivo del drago è sicuramente il varano di Komodo, una lucertola gigante che abita le isole indonesiane e che può raggiungere una velocità di circa 20kh/h. Si tratta di una specie letale, che uccide le prede grazie ai denti aguzzi e al veleno da essi sprigionato. Inoltre, rientrano tra i pochi esemplari che si cibano dei loro simili. Generalmente, di fatto, gli adulti attaccano i giovani, tanto che – analizzando l’habitat ove vivono – risulta difficile avvistare i più piccoli della covata.
Come ultimi, esistono poi – dulcis in fundo – alcune specie di “draghi volanti”. Si tratta di lucertole asiatiche e indiane, le quali riescono a mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente fino a quando non mostrano le loro imponenti ali. Parliamo di robusti patagi, grazie ai quali l’esemplare riesce a planare sugli alberi, raggiungendo il nido, così come eventuali prede indifese. Esistono più di 50 specie di “draghi volanti”, i quali dominano per lo più il Sud-Est asiatico e l’India orientale. Non si tratta sicuramente dei “figli” di Daenerys Targaryen (iconica protagonista di Game of Thrones e “madre” dei draghi), ma vantano comunque il medesimo fascino e rilievo scientifico.
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