nire Se il cane dei vicini abbaia troppo e di frequente, cosa bisogna fare? Ecco quel che è previsto dalla legge per tutelarsi.
I cani sono meravigliosi, ma può capitare che se non sono ben educati e se sviluppano qualche problema comportamentale diventano fastidiosi e molesti. Sentire abbaiare il cane dei vicini di casa a tutte le ore del giorno e della notte, anche quelle solitamente deputate al riposo può diventare un vero problema.
L’abbaio continuo e ripetitivo è certamente snervante. Fa perdere concentrazione, mette in uno stato di agitazione e crea non poche difficoltà. Cosa fare e come intervenire se si presenta questo spiacevole inconveniente? E, secondo la legge, quali sono le modalità per tutelarsi?
Esistono certamente i diritti del cane, ma anche quelli delle persone, e tra i due bisogna trovare una giusta conciliazione. Chi possiede un cane e abita all’interno di un condominio deve essere consapevole delle regole stabilite per una corretta convivenza con gli altri condomini presenti. Esistono regole non scritte, quelle che derivano dal buon senso e da un buon saper vivere e quelle legali, previste dal regolamento di condominio e dal codice civile.
È una regola del buon vivere civile che nelle ore notturne, ma anche nelle prime ore pomeridiane, è necessario fare silenzio e quindi non emettere rumori. Di conseguenza anche il proprio cane non dovrà abbaiare. Il codice civile è ben chiaro al riguardo. Si è responsabili dei rumori che fuoriescono dalla propria abitazione, e si considera che superano la normale tollerabilità quando sono superiori a 3 decibel nelle ore dalle 22.00 alle 6.00. Nel resto del giorno sono tollerati suoni che non oltrepassino i 5 decibel.
Prima che si arrivi alle vie legali e di creare contenziosi e quindi litigi e malumori con i vicini di casa è bene che il proprietario di un cane abbia cura di addestrarlo in modo opportuno. Il dialogo tra vicini di casa è importante; è bene che il proprietario del cane chieda un po’ di pazienza quando il cane è in fase di addestramento. Se l’inconveniente persiste nel tempo e non c’è la volontà da parte del proprietario di trovare una soluzione, allora solo in quel caso è opportuno passare alle vie legali.
In un primo momento si può far intervenire l’amministratore di condominio che dovrà richiamare il possessore del cane ad attenersi al regolamento. Dopo una riunione di condominio può essere inflitta anche una multa di 200 euro. Se l’intervento dell’amministratore non si rivela risolutivo si passa a fare una denuncia alla polizia.
Saranno le forze dell’ordine ad intervenire per accertarsi se è in atto un abbandono di animale. In mancanza di questo si apre un contenzioso tra chi ha sporto denuncia e il proprietario del cane. È necessario fornire delle prove, come le registrazioni dei latrati dell’animale, testimonianze degli altri condomini, certificati medici che accertino il danno subito dal rumore provocato dal cane ecc.
Sarà poi il giudice a valutare il caso in base agli elementi forniti e a stabilire se sia in atto il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone per cui il padrone del cane rischia fino a 3 mesi di carcere o a 300 euro di multa. Può disporre il sequestro dell’animale e il conseguente allontamento dal condominio e quindi dal suo proprietario mandandolo in un canile. Una condizione che certamente è sempre meglio evitare, da attuare solo in caso di effettiva pericolosità del cane per l’incolumità pubblica.
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