In Inghilterra è entrato in vigore un controverso divieto su una razza di cani, a seguito di un aumento degli attacchi mortali.
Nuove regole per possedere una determinata razza di cane sono state introdotte nel Regno Unito dopo una serie di attacchi violenti.
Si tratta dell’American XL Bully, che si aggiunge all’elenco dei cani vietati in Inghilterra e Galles dal Dangerous Dogs Act del 1991. Nell’elenco figuravano già Pit Bull Terrier, Tosa giapponesi, Dogo Argentino e Mastini brasiliani. Secondo le linee guida del governo britannico, l’XL Bully è una variante del più ampio American Bully, sviluppata attraverso l’incrocio di varie razze, incluso l’American Pit Bull Terrier.
Il divieto di Inghilterra e Galles sulla razza di cani XL Bully
In base alle nuove restrizioni, i cani devono essere tenuti al guinzaglio e con la museruola in pubblico. Anche l’allevamento, la vendita o l’abbandono dei cani è ormai illegale. Nel contempo, i proprietari devono richiedere un certificato di esenzione per gli animali domestici attuali. In caso contrario sarà un reato possedere tale razza senza certificato.
Ciò arriva dopo che The Independent ha rivelato che gli attacchi mortali di cani hanno raggiunto livelli record negli ultimi due anni. Tuttavia gli attivisti, le famiglie delle vittime e gli enti di beneficenza per gli animali avvertono che i cambiamenti alla legge non sono abbastanza lungimiranti. Quest’anno sono stati registrati 16 decessi dovuti a morsi di cane, più del doppio dei sei decessi avvenuti nel 2022. Tra il 1991 e il 2021, il numero non è mai andato oltre i cinque, secondo i dati dell’Ufficio per le statistiche nazionali.
Sul nuovo divieto, il segretario all’ambiente Steve Barclay ha affermato che il governo ha mantenuto l’impegno di intraprendere “un’azione rapida e decisiva” a seguito di una serie di attacchi. Ma la RSPCA (ente di beneficenza che opera in Inghilterra e nel Galles e che promuove il benessere degli animali), ha affermato che vietare la razza “non è la risposta” e ha avvertito di un “rischio enorme” che i centri di soccorso e i veterinari non saranno in grado di affrontare.
Nel frattempo, l’Association of Dogs and Cats Homes (ADCH) ha messo in guardia dall’aumento dei tassi di abbandono. Per qualificarsi per un certificato di esenzione, i proprietari devono dimostrare che il loro cane è stato castrato entro il 30 giugno. Se il cucciolo ha meno di un anno entro il 31 gennaio, dovrà essere castrato entro la fine del 2024. Oltre a castrare i loro animali, i proprietari che richiedono un’esenzione devono anche pagare una tassa di iscrizione, possedere un’assicurazione di responsabilità civile attiva per i loro animali domestici e assicurarsi che i cani siano dotati di microchip.