Un nuovo studio scientifico mette in relazione le dimensioni del cane e la probabilità che si ammali di cancro. Ecco cosa si è scoperto.
Come per gli esseri umani, anche per i cani la diagnosi precoce è fondamentale nella lotta contro diversi tipi di cancro. Naturalmente, la dieta e l’esercizio fisico, così come i controlli regolari dal veterinario, possono aiutare a mantenere in salute il nostro amico a quattro zampe. Ma c’è la possibilità di sapere in anticipo se il nostro cane è più o meno predisposto al cancro? Secondo un nuovo studio pubblicato su Royal Society Open Science, esiste una forte correlazione tra le dimensioni di un cane e la sua probabilità di ammalarsi di cancro.
Lo studio in questione si è concentrato su cani di dimensioni variabili da “un chihuahua fino a un mastino o un alano”, come ha detto all’emittente ABC News Leonard Nunney, biologo evoluzionista presso l’Università della California, Riverside, e autore principale della ricerca. Le conclusioni a cui è giunta l’équipe scientifica smentiscono quella che è una convinzione molto diffusa.
Contrariamente a quanto si è creduto per anni, i cani più grandi hanno un rischio inferiore di ammalarsi di cancro semplicemente perché tendono ad avere una durata di vita più breve, rispetto ai cani più piccoli, che in genere vivono più a lungo. Con la vecchiaia aumentano i fattori di rischio per la salute e il sistema immunitario si indebolisce. Cani come i pastori tedeschi, i golden retriever e i labrador sono considerati razze di cani di grossa taglia e in genere vivono da 8 a 12 anni, secondo l’American Kennel Club (AKC).
I ricercatori hanno appurato invece che le razze di taglia media – Bulldog francesi, barboncini e Cocker Spaniel – e quelle di taglia più piccola – Chihuahua, Pomerania e Terrier – hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro perché di solito vivono più a lungo. Le prime possono vivere da 10 a 13 anni, mentre le seconde arrivano anche a 15 anni. Ma non è tutto.
Nel corso della loro ricerca, Nunney e il suo team hanno anche rilevato che determinate razze, indipendentemente dalle dimensioni, sono più predisposte a certi tumori. I terrier, in particolare gli Scottish Terrier, hanno una maggiore probabilità di contrarre il cancro alla vescica. E i Flat-Coated Retriever spesso sviluppano una rara forma di cancro, il sarcoma, nelle ossa e nei tessuti molli.
Va precisato tuttavia che il fatto che i cani più piccoli abbiano una maggiore probabilità di sviluppare il cancro non significa che lo faranno sicuramente. Questo studio può aiutare gli scienziati e gli esperti di animali ad analizzare meglio le razze e il modo in cui la loro genetica gioca un ruolo nello sviluppo del cancro. “I cani sono un ottimo modello per comprendere i cambiamenti genetici che possono portare a una maggiore suscettibilità a tumori specifici“, conclude Nunney.
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