I nomi più diffusi che vengono dati ai gatti, ecco come il fenomeno dei “gattari” sta prendendo sempre più piede.
Se non si è gattaro, c’è una grossa probabilità che lo si diventi presto e che alla fine ci si ritrovi a dover scegliere un nome da dare al proprio gatto. Quest’ultimo è un animale perfetto. Sì, perché, oltre l’indubbia bellezza che ricorda una tigre, talvolta un leone con la mollezza di un coniglio, la scaltrezza di una volpe e altri bellissimi animali, ha davvero un carattere formidabile. Sui gatti la letteratura è ampia, vasti sono i versi ad essi dedicati, sezioni e sezioni. Questo perché, si dai tempi degli Egizi è un animale veneratissimo, sempre al fianco dell’uomo.
A differenza dei cani, non si tratta di un compagno anaffettivo, come spesso dai più viene erroneamente definito, quanto intelligente nella sua dimostrazione d’amore. Il gatto c’è, ma non è invadente, sa quando dover confortare e quando lasciare andare i propri sudditi umani. La fierezza del gatto ammalia, la sua grazia pietrifica e attira, il suo carattere?
Lasciamo stare. Un tripudio di saggezza, fermezza, bensì gioco e spensieratezza. Gattari siamo tutti, se si desse la possibilità ad un gatto di entrare nella propria vita. Chi ama i gatti a prescindere, lo sa. Prima o poi tutti cascano ai loro piedi, tutti hanno, poi, la necessità di scegliere un nome per il proprio bellissimo amico peloso.
Ecco quali sarebbero i nomi più diffusi dati ai gatti
Dare un nome al proprio gatto sembra essere una vera e propria impresa. Un po’ come quando ci si ritrova a scegliere un nome per il proprio figlio. Fare una scelta sbagliata, vuol dire avere “sullo stomaco” un nome che non piace, che lascerà di sicuro posto a altri epiteti, vezzeggiativi e non.
Insomma, sembrerebbe, che tra i nomi più dati ai gatti, cu sarebbe Chicco/a al quinto posto. Un nome che esprime un significato non ben preciso, ma di sicuro alquanto dolce. In quarta posizione ci sarebbe per le femmine il nome Luna. Per i nostalgici questo nome ricorda quello della gatta di Sailor Moon, la paladina della legge che veste alla marinara.
Ma si tratta di sicuro di un nome molto profondo e anche un po’ gotico, notturno insomma. Al terzo posto c’è Micio o Micia, che di sicuro non spicca per originalità, ma che assolve bene il suo compito. Medaglia d’argento per il simpatico Pallina o Pallino.
Che dire, un nome, una descrizione. I gatti assumono una posizione arrotolata, quasi ad assomigliare proprio ad un batuffolo gibboso. Ecco che il nome calza a pennello. Rullo di tamburi per il primo posto: la medaglia d’oro spetterebbe al nome Romeo, amatissimo grazie al film di animazione Disney, Gli Aristogatti.