Un nuovo sistema sanziona chi non raccoglie i bisogni dei cani: arrivano multe molto salate e ci sono le analisi del DNA ad incastrare.
Nelle strade delle città italiane si assiste troppo spesso a qualcosa che non dovrebbe accadere in un Paese civile: camminando ci si imbatte negli escrementi dei cani che non sono stati raccolti dai proprietari ma lasciate lì per terra. L’incuranza degli altri è un atto che denota grande egoismo e mancanza di empatia. Purtroppo i casi di questo tipo non sono isolati, ma abbastanza frequenti in molte zone.
Chi lascia a terra i bisogni dei cani non tiene conto che altre persone potrebbero metterci i piedi sopra senza accorgersene con la conseguenza di sporcarsi e di dover avere il fastidio di eliminare lo sporco e il cattivo odore che è persistente e difficile da mandar via. Non considerano neanche che le feci dei loro animali domestici possono andare ad inserirsi sotto le sedie a rotelle dei disabili creando un fastidio ancor maggiore. Sicuramente è un’azione da punire e forse con una multa adeguata chi commette atti di questo tipo può finalmente capire che ha fatto qualcosa di sbagliato.
Fino a poco tempo fa le multe potevano essere applicate dai Vigili solo in flagranza di reato, cioè solo se visti allontanarsi e non raccogliere le feci nel momento in cui il fatto avveniva. Poi è stato ideato un altro sistema di identificazione di chi non ha raccolto i bisogni del cane. È applicato in ben due comuni italiani.
Arriva fino a 500 euro la multa per chi lascia a terra le feci del proprio cane senza raccoglierle e depositarle nei cestini della spazzatura. Aveva già destato scalpore la notizia che il comune di Bolzano ha ideato un sistema innovativo per identificare i trasgressori. Ha creato un database in cui sono inseriti i DNA di tutti i cani dei residenti. Quando vengono trovate feci non raccolte le analisi comparative riveleranno a chi appartengono e quindi al proprietario del cane che potrà essere sanzionato.
Dopo Bolzano anche un altro comune italiano ha deciso di adottare questo sistema nuovo e che ha suscitato anche molte polemiche. Si tratta del comune di Carmagnola in provincia di Torino. Le multe partono da 100 – 150 euro ma possono arrivare a 500 euro se ci sono condizioni aggravanti. Il progetto prende il nome di “Con il DNA io mi fido di Fido” e mira al mantenimento e miglioramento del decoro urbano.
Negli anni scorsi ogni proprietario doveva provvedere all’identificazione genetica del proprio cane con un test eseguito gratuitamente presso il canile comunale. Ma dal momento che pochi avevano aderito volontariamente dall’ottobre 2022 è diventato obbligatorio e a pagamento. Le polemiche si sono rivolte proprio alla decisione di rendere l’esame a pagamento poiché dovrà pagare anche chi rispetta le regole e ha sempre raccolto gli escrementi del cane.
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