La gazza ladra, il capro espiatorio degli uccelli: esistono tuttavia altri esemplari, furbi e imprevedibili, in grado di sottrarvi il denaro.
Gli animali rubano? Effettivamente molte creature amano accumulare oggetti, appropriandosi di accessori, soldi e piccoli articoli. Eseguendo una rapida ricerca in rete, è possibile incontrare diverse riprese che ritraggono scimmie, scimpanzé e simili con indosso occhiali da sole, cappelli, nastri e tanto altro. Questo perché, per quanto lontane dalla loro quotidianità, le nostre azioni producono sempre una certa stravaganza negli animali selvatici.
L’essere umano ha qualcosa in comune con la fauna: la curiosità. Gli animali ricercano tanto quanto l’uomo, cercando di comprendere concetti e comportamenti che sfuggono alla loro mente. Questo può contemplare anche il furto degli oggetti. La Gazza Ladra ad esempio viene considerata l’uccello più furbo, la “criminale” per eccellenza. E’ bene sottolineare tuttavia che la loro attrazione per i brillanti rappresenti un mero mito della cultura popolare. Non si tratta di furto, bensì di manipolazione degli oggetti.
Derubata da un uccello, è successo in pochi istanti
Esistono diversi esemplari di uccelli in natura che potrebbero essere considerati come dei veri e propri ladri. Ovviamente le loro azioni non vengono esercitate come un dispetto, gli animali non hanno coscienza del concetto di proprietà. Godono tuttavia di altre capacità, che si associano principalmente alla volontà di maneggiare quanto di più particolare riescono ad accumulare quotidianamente.
Esistono persino esemplari che utilizzano gli oggetti per creare delle vere opere d’arte naturali in prossimità del nido: il Nibbio Bruno ad esempio utilizza dei prodotti colorati in modo da allontanare i predatori, mentre i corvidi hanno dimostrato un’abilità cognitiva associabile ad alcune specie di primati. Una conoscenza sensoriale che dunque contempla un’effettiva consapevolezza degli oggetti che servono per perseguire determinati obiettivi di sopravvivenza. In questo caso dunque, benché sembri un dispetto ai danni della signora, sarebbe riduttivo considerarlo tale.
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L’uccello si adagia in prossimità della cassa, dopodiché – attratto probabilmente dalle figure disegnate sulle banconote – afferra il denaro e vola via. La signora rimane quindi con un palmo di naso, consapevole di non poter recuperare in alcun modo i soldi rubati. Chi paga il conto dunque? Sicuramente “l’uccello ladro” avrà trasferito il compenso nel suo nido, in modo da renderlo più accogliente per la schiusa delle uova.