Paul Barton ha trovato la sua missione: aiutare gli elefanti tailandesi. E lo fa soprattutto grazie alla musica.
La musicoterapia a quanto pare non è valida solo per gli esseri umani. Gli elefanti, mammiferi di grande stazza, ne sono rapiti tanto quanto noi. E lo dimostrano visibilmente. A scoprire questo piacere per le note musicali è stato Paul Barton, musicista classico autodidatta che ha raggiunto la Tailandia per caso, e lì ha trovato dimora la sua missione: aiutare gli elefanti malati.
Le note di Bach, Beethoven e Debussy servono a migliorare lo stato d’animo dei pachidermi ciechi, maltrattati ed anziani. La missione di Paul Barton, che ha preso avvio quasi per caso, ora è diventata un fenomeno mediatico. Grazie al denaro ricavato dalla pubblicità su YouTube e dalle molte visualizzazioni dei suoi video, Barton sta piano piano incrementando i suoi progetti per ristabilire la salute dei pachidermi in stato di disagio, a suon di musica.
Elefanti malati aiutati dalla musica
Forse la musica non salverà il fisico, ma sicuramente ha un grosso potere sull’anima. Satie, Bach e Beethoven a colpi di pianoforte riescono a tirare su il morale di elefanti che hanno avuto una vita difficile. Come Monkgol. Ha 61 anni. Ha trascorso la maggior parte della sua vita a trasportare tronchi di alberi. La sua esistenza è stata profondamente segnata dalla cattività e dal lavoro duro. Durante il quale ha perso l’occhio destro e la zanna.
Dato il suo stato di salute, è stato recuperato e trasportato nell’elephant’s world, una specie di casa di riposo per elefanti anziani. Barton dice che ama le note di Beethoven. Quando ascolta “moonlight sonata” apre e chiude le orecchie a tempo, alza e abbassa la proboscide e fa ciondolare il grande corpo malmesso. Ampan invece ama Debussy. Il pachiderma di 80 anni vive nell’elephant’s world. Un occhio è praticamente inutilizzabile, e dall’altro ci vede appena. Ampan è praticamente cieca. Ottant’anni sono molti per l’elefante tailandese. Circa dieci oltre la media di vita del pachiderma in natura.
Su tutti ama “Claire de lune” di Debussy, che occasionalmente Barton suona per lei. Ai video è evidente quanto gradisca la musica. E quanto le faccia bene.
Paul Barton per aiutare questi animali in difficoltà ha trasportato il suo pianoforte a spalla sull’altopiano del Kanchanaburi. E da quel momento i pachidermi sono diventati il suo unico pubblico. Che non applaude ma muove le orecchie e danza.