La pecora di mare è un animaletto davvero sorprendente, sia per il suo aspetto fisico che per le sue capacità. Ecco cosa c’è da sapere.
Il mare nasconde sempre dei meravigliosi tesori. La fauna sottomarina può essere davvero sorprendente. Ancora oggi, nonostante l’enorme sviluppo tecnologico e scientifico, ci sono delle specie in grado di lasciare senza parole gli esseri umani. Una tra queste è la Costasiella Kuroshimae, meglio conosciuta come “pecora di mare”.
Questo nome le è stato dato per via della sua grande somiglianza con l’omonimo animale. La parte frontale di questa lumaca, infatti, somiglia sorprendentemente al muso di una pecora. La creaturina in questione ha dimensioni ridotte, ma è in grado di svolgere una funzione incredibile: la fotosintesi clorofilliana.
La pecora di mare vive nei mari del Giappone, dell’Indonesia e delle Filippine. Si tratta di un esserino molto piccolo perché può raggiungere al massimo i 5 mm di lunghezza. Il suo aspetto è davvero singolare. Si può paragonare a una dolce pecorella, con il “muso” bianco e le guance rosa. Questa, però, non è la sua unica particolarità.
È possibile inserirla all’interno di una lista rara, in grado di sorprendere adulti e bambini. L’esserino in questione, infatti, è uno dei pochi animali in grado di praticare la fotosintesi.
Si tratta di un’attività tipica delle piante che, tramite l’assorbimento della luce del sole, riescono a produrre ossigeno. Ovviamente, il meccanismo innescato dalla pecora di mare è un po’ diverso. Ella, nutrendosi di alghe verdi, le incorpora all’interno del proprio corpo tramite un processo identificato come cleptoplastia.
Il loro nutrimento, per qualunque altro animale, sarebbe pericoloso. Queste piante, infatti, vengono identificate come anemoni velenosi. In verità, però, questa piccola lumaca non sembra avere alcuna ripercussione derivante dalla sua alimentazione. Al contrario, si è adattata perfettamente al cibo e all’ambiente circostante. Questo dimostra che è in possesso di una grande flessibilità, in grado di farla sopravvivere anche negli ambienti più ostili.
Alcune persone, dopo aver visto questi simpaticissimi esserini, non potranno fare a meno di pensare di accoglierli nel loro acquario. In realtà, si tratta di un’azione impossibile. Sono creature che non possono sopravvivere in simili condizioni per via della dieta, dell’habitat e delle condizioni dell’acqua.
Bisogna tenere in considerazione anche la durata della loro vita. Ci sono ancora dei dubbi sull’argomento, però, gli studiosi pensano che per loro sia impossibile superare i due anni. Probabilmente, la vita media si aggira attorno a pochi mesi.
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