In montagna, mentre si fanno escursioni, soprattutto in estate, è possibile imbattersi nelle zecche. Ecco come difendersi.
Per sfuggire alla calura estiva, molte persone optano per le vacanze in montagna al fresco. Qui però si può essere punti dalle zecche.
Le punture di zecche, pur essendo indolore, possono trasmettere batteri e virus e portare a patologie come la malattia di Lyme, l’ehrlichiosi, la meningoencefalite da zecche (TBE) e la febbre bottonosa del Mediterraneo. Ci sono alcuni accorgimenti per salvaguardarsi dalle punture delle zecche quando si fanno passeggiate o trekking, tutti molto facili da applicare ed efficaci.
Come difendersi dalle punture di zecca durante le scampagnate estive? Ecco cosa puoi fare
Per prevenire il rischio di essere punti dalle zecche, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), consiglia di evitare di camminare nei terreni con l’erba alta. Qui infatti si annidano questi artropodi che, quando le temperature iniziano a salire, escono dal letargo. Meglio quindi passeggiare sui sentieri o strade sterrate.
In questo modo si eviterà anche di calpestare fazzoletti di erba che di solito sono coltivati per ottenere il foraggio per nutrire il bestiame, duro lavoro dei contadini. Poi, non meno importante, scegliere gli abiti adatti per praticare le escursioni: meglio preferire vestiti più coprenti rispetto alle t-shirt e agli shorts che lasciano la pelle scoperta.
Gli abiti di colore chiaro sono l’ideale perché fanno subito risaltare la presenza di eventuale zecche. Per quanto riguarda le calzature, optare per scarpe da trekking lunghe. Una volta tornati a casa, fare un check su cute e cuoio capelluto per scongiurare la presenza delle zecche. Se a fare la scampagnata c’erano anche animali domestici, meglio vaccinarli con regolarità, perché questi non vengono risparmiati dalle zecche.
Cosa fare se si viene punti?
Se malauguratamente si venisse punti dalle zecche, la procedura per eliminarle è questa: indossare dei guanti, disinfettare la pelle e con delle pinzette rimuovere il parassita senza però romperlo, strapparlo o schiacciarlo. Disinfettare di nuovo la pelle e poi periodicamente, nei successivi 30-40 giorni, osservare dove si è stati punti, così da notare la comparsa di eventuali segni di infezione.
Se si notano sintomi come eruzioni cutanee, dolore alle articolazioni, debolezza e febbre, rivolgersi subito al medico. In definitiva, le scampagnate estive in montagna sono salve se si cammina nei sentieri tracciati e non nell’erba alta, si indossa abbigliamento adatto e coprente e si fa attenzione alla cute e al cuoio capelluto una volta tornati a casa. Le stesse regole valgono anche per i bambini che, giocando più di noi anche a terra, magari nell’erba, possono essere attaccati dalle zecche.