Ha dell’incredibile l’ultima scoperta. I cani tenderebbero a mordere maggiormente in base ad alcuni specifici contesti.
Secondo lo studio proveniente da Harvard, gli incidenti con morsi di cane sono aumentati del 3% nei giorni con livelli di ozono più elevati. Gli scienziati pensano che sia dovuto al modo in cui l’ozono reagisce con i corpi dei mammiferi.
Infatti, l’ozono ha un forte odore, è altamente reattivo e innesca lo stress ossidativo nelle vie respiratorie e compromette la funzione polmonare.
Morso del cane: quali sono le cause
Essere bloccati nel traffico è già abbastanza straziante, ma nulla eguaglia ciò che accompagna la congestione del traffico in una giornata calda. In condizioni torride, i livelli di irritazione tendono a raggiungere livelli straordinari, mentre quelli della pazienza precipitano. Ma si scopre che questa tendenza non è limitata solo agli esseri umani.
Uno studio recente ha rilevato che gli episodi di morsi di cane diventano più frequenti nei giorni più caldi e soleggiati, soprattutto quando si è in presenza di alti tassi di smog. Inoltre, la statistica è scesa quando ha piovuto molto.
L’analisi di quasi 70.000 segnalazioni di morsi di cane provenienti da otto città degli Stati Uniti dal 2009 al 2018, ha rivelato che i cani tendono a mordere di più quando si verifica un aumento della temperatura, dei livelli di ozono e dell’irradiazione UV.
Risultati contrastanti
Ci sono alcune informazioni contrastanti, tuttavia. Durante l’era del blocco COVID-19 del 2019, i livelli di inquinamento sono diminuiti drasticamente in tutto il mondo. Nonostante ciò, sono aumentate le visite al pronto soccorso pediatrico per morsi di cane.
Ciò potrebbe significare che una maggiore vicinanza con i cani aumenta la possibilità di essere morsi da uno di loro, cosa supportata anche da studi precedenti. Tuttavia, il nuovo studio mostra che il rischio è effettivamente diminuito nei fine settimana e nei giorni festivi, giorni in cui i proprietari in genere finiscono per trascorrere più tempo con i loro animali domestici.
Ci sono una serie di limiti a cui lo studio non riesce a rispondere come il fatto che i dati si basano sulle visite ospedaliere, il che significa che questi sono più indicativi dei casi più gravi.
Ma poi, questo suggerisce anche che la percentuale effettiva delle vittime di morso potrebbe essere persino superiore al previsto. Poiché gli esseri umani continuano a condividere una casa e ad avere figli intorno ai loro migliori amici pelosi, sarebbe bene esplorare ulteriormente questo legame per garantire una convivenza più sicura tra le specie. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati in Scientific Reports.