La malattia trasmessa dai gatti a volte si propaga proprio per mano dell’uomo. Scopriamo in che modo possiamo ritenerci complici di ciò.
Se hai un gatto sarai sicuramente a conoscenza del fatto che questi animali possono essere affetti dalla Toxoplasmosi, una malattia che può colpire anche l’uomo. Infatti se hai un gatto in casa affetto da questa patologia, sarà abbastanza difficile non contrarla.
Essenzialmente il parassita di questa malattia si trasmette all’uomo che avrà problemi simili a quelli dell’influenza. Mentre le persone che hanno un sistema immunitario più forte non avranno troppi problemi. Questa malattia, però, viene diffusa anche a causa dell’uomo. Di seguito troverai tutte le informazioni riguardo questa casistica.
La toxoplasmosi diffusa dall’uomo
Nonostante nella maggior parte dei casi venga ritenuta una malattia poco preoccupante, in alcuni l’uomo potrebbe avere problemi più gravi. I problemi principali sono le convulsioni, i problemi neurologici e addirittura la morte. Cosa poco rassicurante da sentire se si ha un gatto in casa, per questo motivo bisogna fare attenzione alle nostre azioni. Il gatto quando ha questo parassita nel suo corpo, inizialmente si presenta in forma di oocisti che fuoriesce dalle feci dell’animale. In questo modo il parassita riesce ad entrare in contatto con altri organismi viventi, soprattutto tramite le infezioni.
Attraverso un nuovo studio dell’Università della California, si è scoperto che i gatti randagi lasciano i parassiti per lo più nelle aree dense di popolazione. Si è anche scoperto che il cambiamento climatico sta aumentano le quantità di parassiti presenti nei gatti randagi, quindi anche se in un luogo ci sono meno persone l’effetto delle loro azioni va comunque a contribuire a questo problema. “I cambiamenti del clima o delle attività umane possono influenzare la trasmissione della malattia in modi che non comprendiamo ancora del tutto”, hanno scritto nell’articolo.
I ricercatori sono giunti alle conclusioni analizzando i dati di 47 studi sottoposti a revisione paritaria su gatti selvatici e domestici. I dati sono globali e osservandoli hanno cercato di capire come l’essere umano possa essere complice della diffusione quando interagiscono con loro in maniera sia indiretta che diretta.
Facendo ciò hanno scoperto che la diffusione di oocisti tra i gatti selvatici era maggiore nei luoghi più densamente popolati da esseri umani. Hanno anche capito che le fluttuazioni di temperatura frequenti durante il giorno erano associate a tassi di diffusione più elevati dei parassiti dai gatti domestici. Mentre le temperature più elevate e più secche causavano una minore diffusione nei gatti selvatici.