Convulsioni nel gatto: il veterinario spiega da cosa dipendono e come curarle

Le convulsioni nel gatto non sono molto frequenti ma risultano comunque difficili da gestire a livello domestico.

Anche i gatti possono avere le convulsioni. Ci sono casi in cui possono essere ricorrenti e quindi associate ad una malattia e altri che rappresentano un caso isolato e che sono quindi conseguenza di un trauma specifico.

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Convulsioni gatto, cosa fare (velvetpets.it)

È importante, tuttavia, capire da cosa derivano per imparare a gestirle e quindi migliorare la qualità della vita del proprio gatto.

Convulsioni del gatto: come gestirle

La crisi epilettica nel gatto può derivare da situazioni differenti, nei casi di patologie vere e proprie come l’epilessia oppure a causa di un’infezione sconosciuta o ancora per origini idiopatiche.

Il primo passo dunque è sempre valutare la condizione dell’animale con un veterinario che possa determinarne le motivazioni dell’insorgenza. Ci sono anche fattori metabolici quindi che non hanno diretta connessione con il cervello che causano queste manifestazioni.

Si manifestano come scatti ripetuti e incontrollati, un’alterazione ben visibile che viene causata dai neuroni che portano degli impulsi elettrici al sistema nervoso che offrono una sollecitazione improvvisa e più forte.

Quando il cervello riceve queste scariche ovviamente risponde e quello che si determina sono le convulsioni. Tali manifestazioni sono pericolose perché vanno a danneggiare gli organi vitali come i polmoni e quindi possono essere letali.

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Come gestire le convulsioni nel gatto (velvetpets.it)

Le convulsioni nel gatto possono determinare: movimento delle zampe, salivazione, masticazione anormale, perdita di coscienza, defecazione improvvisa, perdita di equilibrio, rigidità muscolare. La crisi può durare fino a 3 minuti, il gatto può cercare la vostra attenzione o nascondersi, per questo bisogna fare attenzione.

Bisogna identificare comportamenti anomali prima che ciò avvenga, ad esempio il gatto inizia a mordersi la coda o insegue qualcosa che non esiste. Quando si presenta l’attacco bisogna essere preparati, mantenersi calmi, eliminare subito oggetti che potrebbero causargli una ferita, eliminate i rumori, non coprirlo e non dargli acqua o cibo, se il veterinario ha prescritto un farmaco per gli attacchi allora potete somministrarlo.

Tra i trattamenti ad oggi disponibili ci sono il fenobarbitale che è un anticonvulsionante raccomandato per l’epilessia, il levetiracetam che è nuovo e neuroprotettivo, la zonisamide che è molto promettente sia per i cani che per i gatti ma al momento è ancora in fase di sviluppo, non ci sono grossi studi in materia.

I farmaci per trattare le convulsioni sono tanti, tutto dipende dalla causa e anche dall’età del gatto e dalle sue caratteristiche. È fondamentale non intraprendere mai il fai da te o dare all’animale dei prodotti per gli esseri umani. L’unico a poter dare indicazioni in questo senso è il veterinario specializzato che fornirà dosi, metodo di somministrazione e anche tipologie di prodotto idonee.

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