Avere una gatta incinta spinge a prestare la massima attenzione affinché non abbia problemi nel corso della gestazione. Anche la scelta del cibo è importante.
Avere un animale è davvero bellissimo perché può dare affetto incondizionato, cosa che non sono sempre in grado di fare gli esseri umani, non a caso gli amici a quattro zampe sanno capire quando chi vive vicino a loro ha un malessere. L’impegno però non manca, a partire dalla necessità di prestare la massima attenzione qualora dovessero notare comportamenti particolari che possono richiedere l’intervento del veterinario.
La situazione può in parte complicarsi qualora si dovesse avere una gatta incinta, cosa che può accadere in modo fortuito (se la micia è abituata a uscire e a entrare in contatto con altri simili) o volutamente, come sa bene chi ha un allevamento e fa una selezione in fase di accoppiamento.
Chi ha una gatta incinta dovrebbe sapere che la sua gravidanza ha una durata decisamente inferiore a quella umana, che si aggira intorno ai 64-69 giorni dal concepimento. Come accade per le donne, anche per i felini l’alimentazione svolge un ruolo importante.
Il cibo, infatti, deve fornire tutti i nutrienti non solo alla futura mamma ma anche ai suoi piccoli. Nel corso di tutta la gestazione si dovrà rispettare ancora di più il carattere carnivoro del micio, ben sapendo quanto siano essenziali sostanze quali acido arachidonico e taurina.
Non devono mancare proteine e grassi, utili per il metabolismo, oltre ad acidi grassi omega 3 e omega 6. Una loro carenza può generare problemi sia alla gestante sia ai suoi piccoli. Questi dovrebbero essere integrati sia durante la gravidanza, sia poco dopo il parto. Eventuale carenza di taurina, invece, può provocare riassorbimento fetale.
Calcio e fosforo dovrebbero essere integrati in misura maggiore, obiettivo che può essere raggiunto dando alla gatta incinta alimento per gattini. E’ consigliabile lasciare sempre a disposizione una scorta di cibo, in modo tale che sia lei a sapere come regolarsi sulla base del suo fabbisogno. Attenzione comunque all’eventuale aumento di peso, non si dovrebbe andare oltre il 15-40% in più rispetto a prima dell’accoppiamento.
I felini raggiungono la maturità sessuale quando hanno tra i 4 e i 12 mesi, vanno in calore ogni 2 o 3 settimane circa, proprio per questo, a differenza dei cani, possono arrivare ad avere fino a due-tre cucciolate l’anno.
In genere sono due i segnali che fanno pensare che possa esserci una gravidanza in corso, la pancia gonfia e gli sbalzi d’umore. La certezza può arrivare però solo grazie al veterinario, che sottoporrà l’animale a ecografia, momento in cui sarà possibile ascoltare il battito cardiaco dei feti.
Una volta trascorsi i primi 40 giorni, sarà possibile capire quanti gattini potranno nascere, mentre il loro stato di salute e quello di mamma gatta potrà essere chiarito attraverso una radiografia. Questo tipo di esame permetterà di capire se possano esserci problemi quali l’enfisema e la presenza di deformità.
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