Il cane abbaia spesso? Brutte notizie per chi vive in un condominio: la legge non prevede scusanti e non concede sconti.
Crescere ed educare un cane non è semplice. Occorrono tempo, pazienza, risorse economiche e tanto, tanto amore. Prima di procedere all’adozione di un animale sarebbe opportuno assicurarsi di possedere lo spazio necessario per permettergli di crescere in tranquillità, in relazione alla razza e alle dimensioni.
Se il cane è di taglia medio-piccola può crescere anche in un appartamento a condizione che gli venga assicurato un lasso di tempo quotidiano nel quale poter correre, giocare, saltare, come ad esempio in un parco. Se infatti gli dovesse essere negata questa possibilità, il cane può divenire irritabile, nervoso, apatico e più suscettibile agli stimoli esterni.
La conseguenza è che potrebbe iniziare ad abbaiare senza un motivo specifico. Se questa evenienza si dovesse presentare in un condominio, può diventare davvero difficile gestirla e può esporre il proprietario a varie conseguenze.
Cosa accade se il cane abbia senza sosta in un condominio?
Il cane ha il diritto di abbaiare. Attraverso il suo specifico suono, l’animale comunica con il mondo, con gli esseri umani e con i loro simili. Abbaia per dare l’allarme, per attirare attenzione, per sollecitare un’azione, insomma non si può pretendere che non lo faccia, sarebbe una pretesa innaturale e cattiva, tenendo in considerazione che è una modalità di espressione.
Tuttavia, è importante che il cane, abbaiando, non arrechi disturbo ai vicini. Il rispetto per gli animali è un paradigma, ma è altrettanto necessario avere cura delle persone che abitano nei pressi dell’abitazione nella quale vi è un animale. Se infatti il cane abbia senza sosta e senza un motivo, il fatto sfociare in una fattispecie criminosa. Prendiamo ad esempio in considerazione l’ipotesi di un cane che abbaia ininterrottamente in un condominio, cosa rischia il suo tutore?
Va anticipato che ogni condominio ha un proprio regolamento, attraverso il quale vengono sancite specifiche regole, in linea generale, nella fascia oraria che va dalle 22:00 alle 8:00 e dalla 14:00 alle 16:00 è necessario garantire il silenzio.
Ma cosa accade se il proprio cane abbia arrecando fastidio nonostante i tentativi di farlo smettere attraverso dei trucchetti? Il codice civile stabilisce che nel caso i rumori superino i 3 decibel nelle fasce orarie indicate, i vicini che subiscono le ingerenze hanno diritto a presentare una domanda di risarcimento del danno.
Prima di rivolgersi al giudice in sede civile, in genere si procede attraverso una previa assemblea di condominio nella quale si tratterà la questione. Nel caso in cui i condomini non dovessero venirne a capo, la soluzione è quella di adire alle vie legali.
Nel caso in cui poi, il cane dovesse disturbare la quiete pubblica, arrecando un danno all’intero condominio, il tutore del cane può incorrere nella contravvenzione di cui al 659 del codice penale. Il tutore rischia dunque il carcere sino a tre mesi o una multa sino a 309 euro. Il giudice può anche disporre l’allontanamento del cane dal condominio.