L’alimentazione per un cane è fondamentale affinché possa essere in salute, a volte però è indispensabile per lui/lei il cibo monoproteico. Ecco quando.
Chi ha avuto un cane almeno una volta nella vita sa bene come sia forte il rapporto che si instaura tra proprietario e animale, al punto tale da arrivare a considerarlo parte della famiglia. Come tale, si fa il possibile per farlo stare bene, cosa possibile attraverso periodici controlli dal veterinario, a cui possono aggiungersi quelli previsti in caso di eventuali malesseri.
Stare a stretto contatto consente di capire in maniera piuttosto veloce se c’è qualcosa che non va e c’è quindi la necessità di una visita dal veterinario. Un ruolo importante viene svolto dall’alimentazione, che deve prevedere cibi a lui adatti, specialmente se dovessero emergere eventuali allergie che comportano di dover eliminare alcuni componenti nocivi per l’amico a quattro zampe.
Cibo monoproteico per il cane: quando è una scelta obbligata
Il cane è un animale carnivoro, proprio per questo gran parte della sua alimentazione deve prevedere la carne: è consigliabile un regime comprendente il 50% di proteine animali (pesce, tuorlo d’uovo e formaggi freschi) e il 50% di verdure e carboidrati.
A seconda della dimensione e dell’età le dosi da somministrare possono essere differenti, in caso di dubbio è bene consultare la tabella presente sulla confezione del cibo acquistato.
È importante che l’amico a quattro zampe abbia una routine consolidata nella sua dieta, con orari e quantità adatte. A livello economico il cibo secco risulta essere più vantaggioso, infatti costa la metà rispetto a un’analoga quantità di umido, anche se quest’ultima spesso viene ritenuta più appetitosa. Ci sono delle situazioni in cui diventa però inevitabile dargli cibo monoproteico, anche se questo povrebbe avvenire solo in seguito a indicazione del veterinario.
Una scelta a volte necessaria
Un cane può diventare con il tempo schizzinoso, specialmente se si tende a viziarlo con l’alimentazione, ma ci sono situazioni in cui le scelte diventano obbligate e non si può fare altro che dargli cibo monoproteico.
Solitamente si deve passare a questo quando l’animale inizia ad avere delle intolleranze o ha reazioni avverse dopo avere mangiato qualcosa di specifico. I medici solitamente lo consigliano, almeno per un periodo, in seguito a feci molli ricorrenti, vomito o prurito eccessivo. Quest’ultimo fenomeno, in modo particolare, non dovrebbe essere sottovalutato perché a lungo andare può portare a danneggiare la cute.
La scelta del cibo monoproteico dovrebbe avvenire verificando che la fonte di grassi sia concorde alla proteina scelta. In commercio sono comunque presenti diversi cibi monoproteici, proprio perché a seconda del problema riscontrato si dovrà scegliere quale sia quello più adatto. Nel caso in cui il problema non dovesse essere risolto, è quindi inevitabile provarne un altro e avere così una diagnosi precisa.
Anche un cane, come l’uomo, dovrebbe avere un’alimentazione varia per assumere tutte le componenti necessarie, proprio per questo il cibo monoproteico dovrebbe essere dato al cane solo come cura per un periodo limitato, in genere non per più di otto settimane. Ci sono persone che prediligono dare monoproteico, ma in questo caso sarebbe bene cambiare tra i vari tipi.