La morte di un cane rappresenta un vero e proprio lutto, che può essere difficile da sopportare. Anche in una circostanza così difficile ci sono però degli obblighi da rispettare.
Un cane solitamente fa parte della nostra vita per diversi anni e può essere considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Non a caso, alcuni faticano a staccarsi da lui/lei anche solo per poche ore quando si devono assentare per motivi di lavoro e lo portano con sé anche in vacanza scegliendo posti dove gli animali siano accettati.
Ogni proprietario fa così il possibile affinché il proprio amico a quattro zampe stia bene, garantendogli controlli costanti e visite quando necessario. Il momento in cui muore è inevitabile, ma questo non può che provocare grande dolore perché non si ha più la possibilità di trascorrere tanti momenti insieme. Accettarlo può essere però tutt’altro che semplice.
Uno degli aspetti che genera maggiore dispiacere a chi ha avuto almeno un cane è certamente sapere che lui non possa stare sempre con noi, ma abbia una vita meno lunga della nostra. Al momento della perdita c’è chi arriva a sostenere di non volerne più uno per non vivere più questa esperienza dolorosa, ma è poi l’amore per gli animali a prevalere e a spingere molti a ricredersi.
Le emozioni che si provano quando ci lascia possono essere fortissime e difficili da metabolizzare, sia se la sua morte arriva per vecchiaia e l’evento è naturale, sia se invece sopraggiunge dopo una malattia e si è dovuto assistere alla sua sofferenza.
in quest’ultimo caso è fondamentale il rapporto con il proprio veterinario di fiducia con cui si deve decidere come sia meglio procedere. A volte l’eutanasia rappresenta la strada più facile da scegliere per evitare all’animale ulteriore dolore e può essere una mossa dettata dall’amore.
Non si deve comunque avere timore o vergogna di manifestare apertamente i propri sentimenti, esattamente come accade quando ci lascia una persona cara. Questo è a tutti gli effetti un lutto, per questo sfogarsi e piangere è più che naturale.
Molti arrivano a chiedere anche un aiuto psicologico per provare ad andare avanti, specialmente se si teme di non avere fatto abbastanza per salvarlo e subentra anche un senso di colpa.
La morte di un cane, esattamente come accade con un parente, impone anche degli obblighi normativi da rispettare e che spingono a mettere da parte, almeno per qualche giorno, il dolore che si può provare.
Se l’animale dovesse spirare in clinica spetterà al veterinario occuparsi di ogni aspetto burocratico, ovvero dichiarare il decesso e gestire lo smaltimento del corpo, anche se in quest’ultimo caso ogni decisione su cosa fare spetterà al proprietario.
Il medico potrebbe così chiedere se si preferisca optare per la cremazione o portare a casa l’amico a quattro zampe per gestire personalmente la sepoltura. Alcuni, ad esempio, scelgono di tenerlo in giardino e arrivano a organizzare anche una piccola cerimonia funebre per poterlo salutare.
Se la morte invece avviene in casa, si deve contattare il veterinario di riferimento, che dichiarerà il decesso. Il dottore potrà venire a casa per constatarlo o, eventualmente, potrà chiedere di portarlo in studio per saperne di più e fare le opportune verifiche.
In Italia sono disponibili anche diverse aziende che si occupano della cremazione e che consegnano poi le ceneri per poterle tenere a casa e avere comunque un ricordo di Fido. Nelle grandi città esistono anche dei servizi municipali specifici, che possono richiedere intorno ai 50-70 euro per la cremazione comune, mentre si sale a 200-300 euro, in media, per la cremazione individuale.
Seppellirlo in giardino è comunque possibile, ma solo se non è morto a causa di una patologia infettiva. A quel punto serve autorizzazione veterinaria in cui si sottolinea che il decesso sia avvenuto per cause naturali, che siano escluse malattie come la rabbia.
Non manca chi sceglie invece la sepoltura in un cimitero per animali, realtà che stanno diventando sempre più numerose. In questo caso si deve pagare per il loculo e la tumulazione, oltre a una quota annuale, che può andare dai 250 euro fino ai 700-800 se si sceglie di realizzare una tomba vera e propria.
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