Generalmente, i conigli vengono associati alla categoria dei roditori: si tratta tuttavia di un errore madornale.
Si tratta di una convinzione errata diffusa nella cultura popolare, in molti infatti sostengono che i conigli siano fondamentalmente dei roditori. Ciò che inganna un occhio esterno risiede ovviamente nei comportamenti dell’animale, nelle caratteristiche fisiche e soprattutto del metodo di approccio al proprio habitat. Tuttavia, è bene sottolineare che i conigli in realtà non rientrano assolutamente nella categoria dei roditori.
Per intenderci, in tale categoria troviamo i ratti, i topi, ma anche arvicole, scoiattoli, marmotte, criceti, porcellini d’India, nutrie, cani della prateria, istrici ed infine castori. Dei conigli dunque non c’è traccia. Questa classificazione nacque precisamente nel XVI secolo, quando un gruppo di monaci decise di analizzare approfonditamente le caratteristiche delle specie apparentemente simili, per produrre conseguentemente un gruppo famigliare riconosciuto.
I conigli rientrano pertanto in un’ulteriore categoria di animali, il quale include le lepri e i pika – un mammifero di piccole dimensioni molto simile al comune criceto. Di cosa di tratta dunque? Ebbene, i conigli non sono roditori, in quanto rientrano in realtà nell’ordine dei mammiferi lagomorfi.
I conigli non sono roditori: appartengono alla famiglia dei lagomorfi
I lagomorfi si sono diffusi in Asia del Nord circa 55 milioni di anni fa. La specie riuscì a sopravvivere perfettamente in natura, tanto da diffondersi successivamente in Europa. I primi approcci umani con l’animale risalgono al 1100 a.C. – precisamente in Spagna – ove gli abitanti furono i primi ad addomesticare alcuni esemplari di coniglio. Dopodiché, grazie alla navigazione introdotta nel Medioevo, i lagomorfi ebbero modo di riprodursi anche nel resto del continente.
A livello anatomico, i lagomorfi risultano molto diversi dai roditori. In primo luogo, mentre quest’ultimi seguono un’alimentazione onnivora/granivora, i conigli sono prettamente erbivori. I roditori inoltre possiedono solo due incisivi superiori, mentre i lagomorfi quattro; inoltre, mentre alcuni roditori vanno in letargo, nessuna specie di lagomorfi si isola durante la stagione invernale.
Gli unici aspetti che i due gruppi di mammiferi hanno in comune si riassumono nella mancanza dei canini, nella tendenza a riprodursi molto velocemente ed infine nella peculiarità relativa alla crescita continua dei denti. Questi dettagli di comune famigliarità sono stati ereditati dall’unico antenato dei due gruppi, il cui fossile è datato 55 milioni di anni fa.
Per quanto riguarda la velocità di riproduzione, in Francia e Australia i residenti dovettero combattere con una quantità sostanziosa di colonie. I francesi dunque pensarono di diffondere un virus volto a ridimensionare gli esemplari viventi: la mixomatosi, la quale infine si rivelo fatale anche per i conigli domestici. Gli australiani seguirono la medesima strategia, esponendo un virus intestinale particolarmente pericoloso per i lagomorfi. Questo comportò l’uccisione di moltissimi esemplari su tutto il territorio.