I grandi predatori sono tornati in Italia. Soprattutto negli ultimi mesi l’attenzione sui carnivori si è accesa notevolmente. E non si tratta solo di orsi e lupi, ma sono diversi gli altri animali che meritano di essere gestiti con politiche ad hoc e prevenzione.
Dopo la tragica morte del runner Andrea Papi l’attenzione sui predatori che abitano l’Italia si è accesa notevolmente. Un fatto drammatico che ha generato allarmismo nei confronti soprattutto degli orsi e poi anche dei lupi. Ma per far fronte a questa situazione ed evitare che casi così drammatici si possano ripetere è bene, come chiarisce anche l’Ispra, attuare delle politiche ad hoc di gestione e prevenzione. Oggi, infatti, è importante capire come convivere con diversi carnivori che sono tornati a popolare il nostro Paese e che non sono soltanto orsi e lupi.
I predatori in Italia
La presenza dei grandi predatori in Italia ha iniziato a generare paura, come se questi animali fossero percepiti come ‘invasori‘ della vita moderna e potenziali pericoli. Difficile schierarsi per molti, prova ne è la polemica scaturita dopo l’aggressione da parte dell’orso in Trentino. E se oltre un lupo o un orso ci trovassimo difronte ad uno sciacallo? Wired, attraverso la spiegazione dettagliata di Paola Aragno, zoologa dell’Ispra, rivela la presenza dei grandi carnivori in Italia, a partire da orsi e lupi, ma non solo. Partiamo comunque dal principale ‘accusato’: l’orso. Come dicono dall’Ispra in Italia vivono due tipologie di orsi: quello bruno euroasiatico, che vive nelle Alpi Centro-Orientali e dove è stato reintrodotto negli anni 1999-2002 e l’orso bruno marsicano, che vive nell’Appennino centrale.
Della popolazione più diffusa, tra cui si trovano gli ormai noti JJ4 e MJ5 in Trentino, si contavano un massimo di 63 individui fino al 2018. Dal 2021 la presenza minima certa era di 44 orsi. Lasciamo che questo elenco proceda poi con il lupo, il secondo grande predatore temuto e conosciuto. Questi carnivori si trovano in tutti gli ambienti della Penisola, ma sono assenti dalle Isole. Le componenti di questi predatori in Italia si suddividono, secondo l’Isrpa, in alpina e peninsulare. Ad oggi, come rivela la dottoressa Aragno, si stimano a livello nazionale 3.307 lupi.
Orsi, lupi, ma anche…
E se, come detto, gli orsi e i lupi sono fra i predatori più conosciuti, in Italia si trova anche la lince. Anche se con pochissimi esemplari questo felino carnivoro si trova nelle Alpi Sud-Orientali. Secondo i dati italiani relativi alla Direttiva Habitat, nel periodo 2013-2018 ne sono stati individuate solo 2. Infatti, la zoologa dell’Ispra ha spiegato a Wired che il progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) ha l’obiettivo di favorire la “ricostruzione di un nucleo vitale di linci nel settore sud-orientale delle Alpi. Che sia connesso con la popolazione dinarica, garantendone quindi la sopravvivenza a lungo termine“. Sempre tra i predatori italiani, oggi si annovera anche lo sciacallo dorato. Comparso negli anni ’80 dal Friuli-Venezia Giulia, ma espanso oggi in gran parte d’Italia.
Ovviamente, difronte a queste presenze massicce, l’allarmismo tra le persone si genera inevitabilmente. Le misure suggerite dall’Ispra in questo caso sono la prevenzione, l’indennizzo degli impatti causati dalle specie e in ultimo, “laddove necessario e inevitabile“, la rimozione di alcuni individui. Ma quello che tengono a precisare sempre da Ispra è che in alcun modo andrebbe agevolato il bracconaggio o l’uccisione ‘accidentale’ nelle battute di caccia. Tutto dovrebbe avvenire sempre in maniera controllata, senza incentivare atti violenti e immotivati.