Spesso si parla di ansia da separazione riferendoci ai cani, ma studi universitari hanno dimostrato che anche i gatti possono soffrire di questo disturbo. Soprattutto quando non sono stati abituati fin da piccoli a stare lontano dal padrone per troppo tempo. Ecco qualche consiglio utile da seguire per risolvere questo problemino.
Se molti pensavano che solo i cani potessero soffrire di ansia da separazione, in realtà si sbagliano. Infatti, i gatti che all’apparenza sembrano i più indipendenti e meno impegnativi tra gli animali domestici possono avere lo stesso disturbo in assenza del proprio padrone. I sintomi che mostrano sono gli stessi dei cani, ma non tutte le soluzioni possono andar bene per entrambe le specie.
Quante volte sarà capitato di lasciare il nostro gatto da solo in casa per un’uscita un po’ più lunga del previsto e al nostro rientro abbiamo trovato della pipì in posti insoliti, e non solo. Diversi studi pubblicati rivista Plos One e condotti dai ricercatori dell’Universidade Federal de Juiz de Fora, in Brasile, hanno dimostrato, infatti, che anche i gatti soffrono di ansia da separazione. Questo accade in modo particolare per quei felini che non sono stati abituati all’assenza del padrone, nemmeno per brevi periodi. A differenza dei cani che avrebbero potuto subire invece eventi traumatici. I segnali che indicano però che l’animale soffre di ansia da separazione sono però gli stessi in entrambe le specie. Anche i gatti potrebbero reagire a questo “trauma” facendo i bisogni fuori dalla lettiera, con miagolii eccessivi, perdita di pelo anche a ciocche. Oppure, arrivano addirittura a cercare vestiti del loro padrone per nascondercisi dentro.
Come gestire l’ansia da separazione nei gatti
Ad ogni problema c’è sempre una soluzione, basta armarsi di pazienza e imparare a gestire questo disturbo nel proprio animale domestico. Per i gatti però non valgono proprio tutte le stesse abitudini che possiamo adottare nei confronti dei cani. Di certo, è utile evitare saluti strazianti alla nostra uscita di casa e anche eccessive coccole al nostro ritorno. Sarebbe bene, invece, lasciare l’abitazione in completo silenzio, facendolo sembrare come una normalità per il nostro gatto. Se però al nostro rientro dovessimo trovare qualche apparente dispetto, non bisogna sgridarlo poiché questo non servirà a nulla. I suoi atteggiamenti vogliono solo farci capire che il padrone gli è mancato, quindi nessun rimprovero servirà per migliorare la situazione.
Se per i cani un ottimo metodo per placare il loro stato d’ansia è quello di lasciare una tv o una radio accesa da sottofondo, per i gatti questo è assolutamente da evitare. Seppur a volume basso, infatti, i felini lo percepiscono come un qualcosa di veramente fastidioso e potremmo ottenere l’effetto contrario di quanto desiderato. Ogni gatto potrebbe però avere i propri problemi comportamentali. Per questo, in casi specifici sarebbe meglio rivolgersi a un veterinario o un comportamentalista per gatti in situazioni particolari. Di certo, sarebbe utile comunque far abituare il proprio gatto già da pochi mesi, in modo da non incorrere in problemi durante la crescita.