Si chiama Mais ed è un asinello che grazie alla sua forza d’animo non può che essere considerato il simbolo di una Regione. L’Emilia Romagna che, nonostante la catastrofe ambientale abbattutasi su di essa, non si è lasciata spezzare dimostrando grande resilienza.
Sono giorni di angoscia per l’Emilia Romagna, l’alluvione e la conseguente esondazione dei fiumi ha spazzato via vite umane e fatto moltissime vittime anche tra gli animali. Distrutte case, strutture, ma anche allevamenti e fattorie, tanti coloro rimasti senza niente e tanti coloro che hanno dovuto lasciare il luogo che li ha cresciuti. Ma il dramma, la tragedia, il disastro economico e ambientale non hanno annientato anche la volontà di rimboccarsi le maniche e non lasciarsi sopraffare dallo sconforto. Tanti i volontari, associazioni, forze dell’ordine e civili che lavorano notte e giorno per riportare alla luce la vitalità della terra, per resistere e ricostruire. Dimostrando così grande resilienza. Ed il simbolo di questa capacità di superare un trauma oggi è Mais, un asinello.
La forza dell’Emilia Romagna
Mais è un asinello di anno e mezzo che viene dalla fattoria Le Chiocce Romagnole di Russi, vicino Ravenna. Lui è un animale simbolo, una creatura che nonostante l’acqua fino alle ginocchia è riuscito a sopravvivere, portando speranza in una Regione fortemente colpita. Come scrivono su Facebook dal Loto Centro Riabilitativo di Carpi, che ha salvato Mais: “Lui è Mais e per me è il simbolo di quello che sta succedendo in Romagna. Mais è rimasto con l’acqua alla pancia per due giorni. Una volta recuperato ha fatto 3km tra acqua alta 120 cm e correnti. Mais ha 18 mesi. Era stremato e senza forze ma è andato avanti. Grazie a lui anche la mia stanchezza è andata in secondo piano”.
La forza d’animo e il desiderio di non arrendersi, questo ha animato Mais ed è lui a rappresentare oggi una Regione messa in ginocchio dalla calamità climatica, ma che prova a non arrendersi alla sorte. Privo di forze, disorientato e debole, Mais ha dimostrato forza, determinazione e non si è arreso anche quando l’alluvione imperversava. Ed è per questo che l’asinello è stato, a merito, eletto il simbolo di una terra che non molla mai.
Le associazioni che salvano gli animali
Come tante associazioni, che in questi giorni si stanno prendendo cura anche degli animali vittime dell’emergenza meteorologica in Emilia Romagna, anche i volontari del Loto Centro Riabilitativo di Carpi, nel Modenese, sono impegnati 24 ore su 24 per salvare tante povere vite. Tante le persone impegnate in questa rete di solidarietà che si propone (a volte anche oltre le proprie forze) di salvare animali feriti, rimasti soli, isolati, vaganti o intrappolati dalle conseguenze dell’alluvione.
Una missione che tanti continuano a portare avanti come le storie che vi abbiamo già raccontato da parte di Oipa o dei ‘gladiatori’ che hanno salvato 100 vite. Perché solo con la collaborazione e con la costanza una tragedia può riuscire a vedere limitati i suoi danni. “Mais rappresenta la Romagna – concludono dal Loto Centro Riabilitativo – si va avanti non si molla, tutto finirà e sarà più bello di prima“.