Manifestazione contro orsi e lupi in Trentino: appello a Fugatti

Nel corso di una manifestazione contro la presenza di lupi ed orsi in Trentino, il Presidente Maurizio Fugatti avrebbe espresso, ancora una volta apertamente, la sua posizione in merito alla questione. Oipa, pertanto, chiede di ascoltare il parere di scienziati, etologi e naturalisti.

Lo scorso 20 maggio si è tenuta a Trento una manifestazione di protesta contro la presenza di orsi e lupi in Trentino. In questa occasione il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, avrebbe parlato dal palco allestito in piazza Dante a Trento esprimendo ancora una volta le sue idee in merito alla questione. Dopo l’intervento di Fugatti, l’Oipa avrebbe pertanto invitato a prendere in dovuta considerazione il parere di scienziati, naturalisti ed etologi, ma soprattutto a rispettare le normative nazionali ed europee che tutelano questi animali.

Orsi bruni
Due esemplari di orso bruno – VelvetPets

Le richieste al Presidente Fugatti

Come dagli esordi della vicenda che ha messo sul banco degli imputati orsi e poi anche lupi in Trentino, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (come altre associazioni) si è schierata dalla parte degli animali. In occasione della manifestazione contro i predatori selvatici l’Oipa, in una nota stampa ufficiale, ha continuato ad esprimere la propria posizione e si è appellata direttamente al Presidente della Provincia autonoma di Trento. “Fugatti – scrivono da Oipa – lasci parlare gli scienziati, i naturalisti, gli etologi, e soprattutto rispetti le normative nazionali ed europee che tutelano orsi e lupi. Invece di blandire continuamente un elettorato rancoroso e livoroso che vorrebbe la legge del taglione contro i grandi carnivori che abitano i boschi del Trentino, che altro non fanno che seguire la propria natura“.

Riferendosi sempre al Presidente Fugatti, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali avrebbe esortato a maggiore autocritica. “Laddove – scrivono – gli incidenti anche tragici cui abbiamo assistito sono da attribuire a una mancata o non corretta gestione della fauna. I metodi non cruenti e rispettosi della vita animale che possono determinare una serena convivenza tra i grandi carnivori e le comunità locali ci sono. Li applichi“.

Orsi
Orsi, mamma e figlio – VelvetPets

I 12 punti per la gestione degli orsi

L’Oipa, difatti, dopo gli eventi drammatici da cui è scaturita una sorta di ‘emergenza‘ orsi (e poi anche lupi) in Trentino aveva inviato al Ministero dell’Ambiente anche un documento in cui presenta alcune proposte per la gestione della popolazione ursina. Le osservazioni e le analisi dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, insieme a quelle trasmesse da altre associazioni, dovrebbero servire alla redazione del Piano strategico per la gestione degli orsi e di tutti gli animali selvatici da parte del Ministero.

Come si legge in un comunicato ufficiale di Oipa, in sintesi i 12 punti sono:

1. Aggiornamento dei parametri di valutazione della pericolosità di un orso previsti nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace). Necessità d’inserire una procedura chiara e trasparente in caso d’incidenti evitando che gli accertamenti siano eseguiti esclusivamente dalla Provincia autonoma di Trento.

2. Attuazione del Pacobace nella parte che prevede la creazione di corridoi faunistici al fine di favorire la dispersione naturale dei plantigradi su un più vasto areale.

3. Monitoraggio mediante radiocollare di tutti gli orsi presenti sul territorio che garantisca un controllo in tempo reale degli esemplari sul territorio.

4. Gestione rigida e programmata dei rifiuti organici nelle zone interessate alla presenza dell’orso.

5. Incentivi agli apicoltori per strutturare le arnie in maniera adeguata.

6. Impianto di alberi da frutta in alta quota, per esempio dei meleti, da lasciare a disposizione esclusivamente per l’alimentazione degli orsi. Evitando che gli stessi si spostino in zone non idonee alla ricerca di sostentamento.

7. Programmazione e incentivazione di azioni volte a informare e sensibilizzare la popolazione residenziale e turistica in Trentino sulla presenza degli orsi e su come comportarsi nel loro habitat.

8. Coinvolgimento dell’Ordine dei medici veterinari del Trentino nella valutazione delle questioni attinenti la gestione e convivenza con l’orso

9. Procedere con una dispersione naturale (degli orsi in Trentino) mediante i corridoi faunistici su tutto l’arco alpino nelle Regioni che hanno sottoscritto il Pacobace.

10. Creazione di un tavolo nazionale, con incontri periodici e programmati, di esperti per la valutazione e la programmazione di interventi atti alla gestione dell’orso. Al quale partecipino esponenti di vari settori, del Trentino e non solo, compresi rappresentanti delle associazioni protezionistiche riconosciute dal Ministero dell’Ambiente.

11. Creazione di una partnership, per il tramite del tavolo tecnico di cui al precedente punto e con il supporto delle associazioni protezionistiche, con organizzazioni che gestiscono strutture situate all’estero per accogliere i plantigradi ‘oggetto’ di provvedimenti irreversibili che ne impediscano la relativa rimessione in libertà.

12. Supportare la possibilità di spostamento dell’esemplare M49, giovane orso bruno da tempo custodito al Casteller in una struttura idonea all’estero. Di cui al precedente punto o in altro luogo suggerito dalle associazioni protezionistiche.

 

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