Come dimostrato da diversi studi scientifici, molti animali adoperano vere e proprie analisi statistiche per compiere delle scelte. Tra queste, oggi, anche le giraffe che si aggiungono alla lista di animali che usano la matematica per prendere decisioni informate.
Diversi uccelli e praticamente tutti i primati fanno uso di analisi statistiche che li supportano in numerose scelte informate. Alla lista di questi animali con tali abilità si aggiungono adesso anche le giraffe. Anche questi grandi mammiferi, infatti, prendono molteplici decisioni servendosi proprio della matematica. Del resto questo meccanismo è quello che interessa anche l’essere umano durante molte delle scelte che riguardano la vita quotidiana.
Il cervello delle giraffe
Difronte ad alcune decisioni il cervello completa alcune informazioni parziali, usando proprio la statistica. Volendo fare un esempio concreto, qualora avessimo voglia di pere e ci trovassimo davanti ad una busta con 10 mele e una pera ed una seconda busta con 10 pere e una mela sceglieremmo di sicuro la seconda. Questo anche se non si conosce con precisione il numero esatto di frutta contenuto in ogni busta. Ovvero, il cervello analizza le proporzioni e opta per l’evidente quantità maggiore. Questa abilità appartiene anche a molti animali.
I primati, per esempio, ma anche certi uccelli, sono in tal senso animali con un cervello dalle grandi dimensioni anche in relazione al resto del cranio. Ma un recente studio avrebbe dimostrato la presenza di questa capacità statistica anche in animali dal cervello più piccolo rispetto alla scatola cranica. La ricerca in questione è pubblicata su Scientific Reports e parla delle giraffe. Il team che ha condotto lo studio, una collaborazione internazionale tra Spagna e Germania, avrebbe scelto questi mammiferi per due motivi. Primo perché già in passato le giraffe avevano dimostrato di conoscere il concetto di quantità assoluta (ovvero riconoscere il mucchio con più cibo). Secondo, perché la loro dieta molto varia è direttamente collegata allo sviluppo di capacità cognitive complesse.
L’esperimento
Nell’esperimento sarebbero state coinvolte quattro giraffe poste difronte ad una serie di scelte. Contenitori trasparenti in cui erano riposte porzioni variabili di carote (cibo apprezzato da questi animali) e porzioni variabili di zucchine (cibo non troppo amato dalle giraffe). Lo scienziato selezionava un pezzo di cibo da ciascuno dei due contenitori senza mostrare agli animali di cosa si trattasse. Gli esemplari studiati potevano decidere da quale mano nutrirsi, solo avendo visto da quale contenitore era preso il cibo. L’unica informazione era l’osservazione dei contenitori, alcuni con più zucchine e altri con più carote.
La scelta delle giraffe era dunque prettamente basata da una previsione statistica. Scegliendo la mano che aveva preso il cibo dal contenitore con più carote vi sarebbe stata la possibilità che nascosto in quella mano si trovasse proprio un pezzo di carota. E, non sbagliando un colpo, le giraffe hanno sempre scelto la mano che aveva pescato dal contenitore con più carote. Dunque, in conclusione lo studio ha dimostrato che anche questi mammiferi sono in grado di compiere un’analisi statistica e che non occorre un cervello molto grande per riuscire a fare questi calcoli. I ricercatori concludono ipotizzando che molti altri animali potrebbero avere questa abilità, così come i pesci sanno riconoscere le differenze numeriche.