Un’inchiesta di Altroconsumo avrebbe dimostrato che tra le diverse voci in merito ai rincari, ora ci sarebbero anche le spese del veterinario. In particolare la prima visita da uno specialista esperto di animali potrebbe arrivare ad un costo poco sostenibile per molte famiglie.
Nell’ultimo anno abbiamo assistito a rincari di ogni tipo, dalle risorse energetiche ai prodotti alimentari. Oggi, secondo quanto rivelato da un’inchiesta condotta da Altroconsumo, anche le spese per le visite dal veterinario avrebbero subito un aumento del costo. A lievitare sarebbe soprattutto la prima visita che potrebbe aggirarsi anche intono a poco meno di 100 euro. Una spesa che, evidentemente, non va troppo incontro alle esigenze delle famiglie.
Sono sempre di più le famiglie italiane che scelgono di condividere la propria vita con un animale domestico. Dal 2021 ad oggi si è registrato un aumento considerevole e con esso, ovviamente, anche la spesa annuale che un proprietario dedica alle cure del proprio pet. Nel dettaglio, Altroconsumo, ha deciso quest’anno di indagare sulla spesa relativa alla prima visita di un cucciolo di sei settimane. Nell’indagine sono stati interpellati 149 tra ambulatori e cliniche veterinarie in 6 diverse città italiane. In particolare l’inchiesta ha coinvolto Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari e Bologna. Oltre a confrontare i prezzi, l’indagine di Altroconsumo ha analizzato anche gli orari di apertura di ciascun pronto soccorso veterinario e la spesa per l’applicazione del microchip (obbligatorio per i cani).
Dall’inchiesta è emersa una differenza importante per il costo della prima visita a seconda delle diverse città. In linea generale sono le città del Sud Italia a risultare più economiche. Inoltre, solo 20 tra i 149 ambulatori contattati offrono una prima visita gratuita. La media è di circa 39/43 euro tra Napoli e Roma. Mentre a Milano, Torino e Bari la prima visita dal veterinario può costare anche 80 euro. In genere gli ambulatori sono più economici rispetto alle cliniche e l’installazione del microchip può variare dai 25 euro fino ai 65 euro. Se a Napoli e Milano, il veterinario dopo aver installato il microchip si occupa anche dell’iscrizione all’anagrafe, a Roma alcuni veterinari chiedono 8 euro in più per questo secondo passaggio. In media, dunque, nel Lazio, il costo per microchip e iscrizione presso l’Asl, è di 28 euro, in Lombardia scende a circa 22 euro.
Per quanto riguarda, invece, le situazioni di emergenza, solo il 19% delle strutture analizzate ha un servizio di pronto soccorso attivo 24h su 24. Ancora, nel 54% dei casi gli ambulatori sono aperti solo durante i giorni feriali e risultano irreperibili fuori dagli orari di visita. Altroconsumo, inoltre, ha raccolto anche più di 1.000 esperienze attraverso la community ACmakers. Sono poco meno della metà ad aver affermato di aver portato il proprio animale domestico (più cani che gatti) almeno tre volte in un anno dal veterinario. Inoltre, ad influire anche l’età dell’animale. In genere, animali anziani o cuccioli hanno bisogno di visite più frequenti.
Bisogna poi tenere presenti i costi relativi ai farmaci, soprattutto in caso di malattie. Se, infatti, dal 2021 è stato stabilito che alcuni farmaci umani possono essere somministrati agli animali, è bene precisare che ci sono delle differenze e che le medicine per gli animali sono, in genere, più costose. Le spese mediche per i pet sono completamente a carico dei cittadini. Tuttavia, è utile ricordare che nella dichiarazione dei redditi è prevista una detrazione fiscale, pari al 19 % e per un importo massimo di 550 euro, che riguarda queste spese specifiche.
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