I felini accompagnano da secoli la storia dell’essere umano. In tal senso, già all’epoca degli Egizi e dei Fenici esistevano i ‘gatti di bordo’. Mici con un ruolo ben preciso, presenza immancabile nelle navi. Scopriamo di cosa si occupavano questi animali all’interno delle imbarcazioni.
Da millenni gli esseri umani e i felini condividono la storia dell’evoluzione. Presso gli antichi Egizi questi animali arrivarono persino ad essere venerati, ma il reale motivo per il quale iniziarono ad essere ricercati ed apprezzati era il ruolo che svolgevano nelle case. I gatti, infatti, erano delle ‘sentinelle‘ che allontanavano i ratti dalle abitazioni e permettevano alle persone di custodire i beni alimentari che altrimenti sarebbero stati ‘trafugati’ dai roditori. Ebbene, questo legame con i felini contribuì anche ad assegnare loro un ruolo speciale nelle navi degli Egizi e dei Fenici: quello dei ‘gatti di bordo‘.
È noto come il gatto nella storia dell’uomo abbia da sempre rivestito un’importanza speciale. Dal nome scientifico Felis silvestris catus, questi animali hanno iniziato ad avere un legame con l’uomo circa 12.000 anni fa. I felini hanno iniziato a costruire il loro rapporto con gli esseri umani già dalla nascita dei primi insediamenti agricoli che attirarono i gatti in cerca di cibo. Ma fu grazie agli Egizi e soprattutto ai Fenici che i mici iniziarono a popolare tutto il Mediterraneo. Infatti, attraverso i viaggi in mare queste creature iniziarono ad espandere il loro territorio. I primi erano i ‘gatti di bordo’ e facevano compagnia ai marinari sulle imbarcazioni.
Alcuni studi, sul DNA dei resti dei felini trovati in diverse località di Europa e Africa, hanno dimostrato infatti che gli ‘eredi‘ dei gatti egiziani si sono diffusi nel Mediterraneo e fino al Nord Europa. E questa diffusione potrebbe essere avvenuta all’interno delle navi. In particolare, si racconta che i Fenici, abili navigatori e commercianti, erano noti per essere ‘ladri di gatti‘. Pare che, ogni volta che sostavano nei porti egizi, i Fenici erano soliti prendere i gatti e portarli sulle navi per poi venderli ad altre popolazioni. I felini erano venduti come animali esotici. Soprattutto, però, queste creature svolgevano un ruolo all’interno delle navi: quello di tenere lontani i ratti, proprio come nelle case degli Egizi.
Nel dettaglio nelle imbarcazioni i roditori erano responsabili di diversi danni, sia al cordame che al legno e in tempi più recenti anche ai cavi elettrici. Nel Novecento, erano molti i gatti di bordo considerate delle vere mascotte dai marinari e diversi si sono trasformati in vere celebrità. Come racconta Focus, per esempio, Blackie, era il gatto della nave britannica HMS Prince of Wales. Questa nave nel 1941 portò il primo ministro del Regno Unito Winston Churchill ad un incontro segreto con il presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt.
Blackie fu fotografato insieme al primo ministro Churchill e, successivamente, fu salvato dall’affondamento della Prince of Wales. Un altro gatto famoso è stato Simon, il felino a bordo della fregata HMS Amethyst. Simon restò ferito nell’attacco alla nave del 1949, nel cosiddetto incidente del ‘Fiume Azzurro‘. Questo gatto fu curato e decorato con la ‘Dickin Medal‘, la medaglia che spetta agli animali delle forze armate. Tuttavia, dal 1975, almeno per quanto riguarda la marina britannica, i ‘gatti d’ bordo’ non sono più presenti sulle navi. Nonostante questo, ovviamente, il rapporto tra uomo e gatto non è cambiato.
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