Considerata una manifestazione tradizionale, la corrida è ormai ritenuta una pratica crudele e da vietare per gran parte del mondo. Anche i paesi in cui questo ‘sport’ si pratica ancora, Spagna compresa, diversi sondaggi hanno mostrato disapprovazione da parte dei cittadini. Ora un nuovo stop potrebbe arrivare dalla Colombia.
La Colombia, paese dell’America Latina in cui la pratica della corrida è ancora legale, potrebbe andare verso lo stop definitivo di questa manifestazione. Si apprende, infatti, che il Governo deve affrontare un voto chiave per vietare definitivamente questo ‘sport’. Anche se si tratta di una manifestazione che appartiene all’epoca coloniale, tanti cittadini si sarebbero espressi a sfavore della corrida. Le motivazione di carattere etico sembrano avere la priorità su quelle di carattere culturale e tradizionale. Il sentimento tra i colombiani è contrastato. E se da una parte ci sono coloro che vorrebbero vietare per sempre la manifestazione, dall’altro ci sono i toreri che raccolgono fondi per salvare la corrida.
Verso il divieto
I paesi in cui la corrida è ancora legale sembrano essersi ridotti negli ultimi anni. Sentenze provenienti dai tribunali e dai governi municipali che hanno difatti scoraggiato la pratica a Barcellona, ma anche a Medellin e Città del Messico. Andrea Padilla, senatrice e attivista per i diritti degli animali, che ha redatto la legge contro le corride, ha voluto ribadire come si parli di esseri viventi senzienti. Mammiferi dotati di un sistema nervoso che li porta a provare dolore al pari degli esseri umani. Una morte lenta e piena di sofferenza, come quella provocata durante una manifestazione di corrida, risulta perciò un atto di crudeltà estrema.
Le legge proposta da Padilla dovrebbe entrare in vigore entro i prossimi tre anni, ma nel frattempo si chiede che siano vietati da subito uccisione e attacchi con picche e arpioni che provocano ai tori ferite, spesso, molto gravi. La corrida, difatti, è una tradizione che si basa su procedure estremamente crudeli durante le quali l’animale è combattuto in tre fasi. Prima il cavaliere ferisce il toro con una picca, poi diversi assistenti conficcano nella schiena dell’animale gli arpioni affilati ed infine il toro è ucciso dal matador.
I cittadini colombiani contro la corrida
Un vero supplizio per l’animale, al quale oggi molti si dimostrano contrari. I sondaggi, infatti, indicano che gli appassionati di corride sono solo una piccola parte in Colombia. In particolare, il sondaggio realizzato da Datexco a novembre del 2022 ha rivelato che ben l’85% dei colombiani è favorevole allo stop della corrida. Tuttavia, come riporta La Zampa, alla Camera dei Rappresentanti della Colombia ci sarebbero politici riluttanti a votare contro le corride. A novembre, infatti, un primo divieto presentato dal deputato Juan Carlos Losada era stato respinto con un margine di soli tre voti.
Ma così come è avvenuto in altri paesi, tra cui Città del Messico dove un giudice ha sospeso temporaneamente la corrida, anche in Colombia si continua a lottare affinché questa pratica sia bandita per sempre. Per la senatrice Padilla, sostenuta da migliaia di cittadini, non vi è alcun motivo etico affinché uno ‘sport’ uccida per diletto un animale. Nella proposta di legge, infine, la richiesta al Governo di creare nuove fonti di reddito per chi attualmente è occupato nelle corride. Forse questo sarà un ulteriore stimolo ad abbandonare per sempre questa manifestazione.