Grazie ad un nuovo progetto faunistico la lince eurasiatica farà il suo ritorno in Italia. Ad annunciarlo è il WWF, grazie alla collaborazione dei Carabinieri Forestali e della Regione Friuli Venezia Giulia. Il felino, tra i mammiferi più rari nel nostro Paese, sarà reintrodotto dopo un confronto con le associazioni venatorie.
Il Progetto Lince Italia del WWF ha lo scopo di reintrodurre la lince eurasiatica (Lynx lynx) nel nostro Paese. Questo felino si presenta, attualmente, come il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale da dove rischia di scomparire. A tal proposito, i Carabinieri Forestali con il supporto del WWF e della Regione Friuli-Venezia Giulia hanno deciso di elaborare una strategia per poter salvaguardare la specie. Questo anche dopo un confronto con le associazioni venatorie locali. Il progetto che è nato si chiama ULyCa2, ed è coordinato a livello internazionale. Si tratta di un progetto che lavora in sinergia con il progetto europeo LIFE Lynx e con lo scopo di prevenire la scomparsa della lince nei Monti Dinarici e nelle Alpi Sud-Orientali.
Come si apprende dal sito del WWF Italia questa strategia di tutela prevede la reintroduzione di cinque esemplari provenienti da Svizzera, Romania e Croazia. Le linci introdotte hanno lo scopo di rafforzare la popolazione sia a livello numerico, ma anche genetico. Il nucleo italiano, infatti, si è ridotto particolarmente, pur conservando il ruolo strategico come stepping stone tra la popolazione dinarica e quella delle Alpi occidentali. Gli esemplari di lince che appartengono al progetto saranno inserite nella Foresta di Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia. È questo, infatti, un territorio storico in merito alla presenza di questi affascinanti felini in Italia. Inoltre, dal punto di vista bio-geografico questo territorio si trova in un luogo perfetto nel quale si attuano i tentativi di conservazione di questa specie, non solo nelle Alpi ma in tutta Europa.
Come tiene a chiarire ancora il WWF, i rilasci delle cinque linci potrebbero avvenire tra marzo e aprile del 2023. Tutto dipende, infatti, dall’andamento delle attività di cattura effettuate nei paesi dalle quali provengono gli esemplari donati. L’operazione è svolta a livello internazionale e si tratta di un programma complesso sotto diversi punti di vista: dal livello organizzativo a quello logistico, da quello tecnico a quello scientifico. Ogni aspetto del progetto, data la sua portata, richiede pertanto collaborazione e condivisione. Dopo la reintroduzione della lince, alla fase del rilascio seguirà quella di monitoraggio.
Quest’ultima sarà effettuata grazie al supporto di collari GPS, ma anche di fototrappole e l’analisi di campioni genetici. Un momento storico per l’attività di conservazione nel nostro Paese, di questi esemplari dalla vista aguzza, affascinanti e abili predatori. Il progetto sulla lince si inserisce nella più ampia Campagna ReNature del WWF che si sviluppa allo scopo di proteggere le specie a rischio e gli habitat, ma anche di invertire i processi di estinzione. L’obiettivo più grande è, infine, quello di tutelare e ripristinare la Natura per ottenere entro il 2030 un mondo “nature-positive” come sancito dalle convezioni internazionali principali.
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