L’orso polare oggi si è trasformato nel simbolo della crisi climatica. Una specie indicata come a rischio e riconosciuta come vulnerabile. A tal proposito il WWF ha istituito la Giornata Mondiale dell’Orso Polare che si celebra il 27 febbraio per omaggiare il ‘Re dell’Artico’ e allo stesso tempo per sensibilizzare la società in merito ai rischi per questi animali.
L’emergenza climatica sta riversando le sue conseguenze su tanti ecosistemi messi a dura a prova dai cambiamenti repentini e spesso catastrofici. L’innalzamento delle temperature, per esempio, causa lo scioglimento dei ghiacciai mettendo a rischio le creature che abitano in quell’ecosistema. Proprio per questo, l’orso polare, soprannominato il ‘Re dell’Artico’ è oggi una specie fortemente a rischio, principalmente per la riduzione massiccia del suo habitat naturale. Per sensibilizzare l’opinione pubblica verso il grave pericolo (l’estinzione) a cui questo mammifero polare rischia di andare incontro, il WWF ha istituito il 27 febbraio la Giornata Mondiale dell’Orso Polare.
L’orso polare è oggi un animale categorizzato come vulnerabile, inserito nella Lista Rossa dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Con lo scioglimento del ghiaccio, infatti, questi mammiferi fanno difficoltà a trovare cibo e riparo. Ed è a fronte di tutto questo che il ‘Re dell’Artico’ è considerato il simbolo della crisi climatica. È bene specificare che, a tal proposito, la classificazione in “vulnerabile” tiene conto di diversi criteri quali la riduzione di esemplari in età riproduttiva, la frammentazione della popolazione e la sua riduzione nel corso delle ultime generazioni. Secondo il Report Estinzioni elaborato dal WWF, la già scarsa popolazione di orsi polari rischia di ridursi del 30% nei prossimi 35 anni.
Ogni orso polare per vivere ha bisogno del ghiaccio marino. Questo gli consente di potersi muovere in vasti territori e andare alla ricerca di cibo. Ma con la fusione delle calotte polari e la scomparsa (graduale ma sempre più accelerata) degli habitat, questi mammiferi potrebbero andare incontro all’estinzione. E come riporta il WWF in un articolo sul sito ufficiale della ONG, questa prospettiva sarebbe confermata anche dall’Organizzazione Polar Bear International, che avrebbe riferito come la popolazione di orsi nella baia di Hudson, in Canada, avrebbe già subito una riduzione del 30% fra il 1987 e il 2017. Quindi emerge chiaramente come sia indispensabile lottare contro il cambiamento climatico per assicurare un futuro all’orso polare.
Agire sulle cause che stano provocando il riscaldamento globale è la prima azione necessaria per salvare gli orsi polari e tutti gli altri animali che sono a rischio estinzione a causa della crisi climatica. Come suggerisce il WWF, è indispensabile fare pressione anche sui Governi e le aziende affinché si stimoli l’utilizzo di fonti rinnovabili e la riduzione di emissioni di CO2. Sono i combustibili fossili, infatti, che contribuiscono a creare l’effetto serra e di conseguenza l’innalzamento delle temperature che fa sciogliere i ghiacci.
Il WWF, organizzazioni animaliste e ambientaliste si battono da anni per garantire un futuro all’orso polare. Ma ciascuno può e deve dare il suo contributo, magari aderendo a progetti a tutela di questi animali, come Last Ice Area del WWF. Gli orsi polari stanno subendo pressioni importanti dall’emergenza climatica, lottare per garantire loro un futuro è lo scopo principale della Giornata Mondiale dell’Orso Polare.
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