Pecora Dolly, la vera storia del primo mammifero clonato

Diventata famosa in tutto il mondo, la pecora Dolly nasceva il 5 luglio di 26 anni fa ed ancora oggi la sua storia è controversa. Il mondo animalista e scientifico continua ad interrogarsi su questo evento, senza dubbio spettacolare, ma per molti discutibile.

Il 5 luglio del 1996 nasceva la pecora Dolly, il primo mammifero clonato in laboratorio. Ma gli scienziati annunciarono al mondo la sua nascita solo il 22 febbraio del 1997. Si trattò subito di un evento che fece discutere, in grado di procurare stupore e perplessità contemporaneamente. Dubbi che, ancora oggi a distanza di oltre 26 anni e con diversi altri esperimenti seguiti a questo, continuano ad animare discussioni e dibattiti nel mondo scientifico e animalista.

Pecora Dolly clone
Pecora Dolly, primo mammifero clonato @Crediti Facebook/The Roslin Institute – VelvetPets

La pecora Dolly

Dopo ben 276 tentativi falliti il professor Ian Wilmut e il suo team riuscirono a creare il primo mammifero nato da madre surrogata. L’esperimento si realizzò presso il Roslin Institute dell’Università di Edimburgo in Scozia, e rappresentò un’impresa grandiosa. La pecora Dolly nacque da una cellula e il suo nucleo prelevato da una pecora Finn Dorse, impiantati nell’ovulo privato del suo nucleo di una pecora donatrice, una Scottish Blackface. L’embrione ottenuto era stato trasferito nell’utero di un’altra pecora. L’esperimento voleva dimostrare che lo sviluppo di una cellula non è irreversibile. In sostanza con la nascita di Dolly si poteva dimostrare che una cellula adulta, una volta prelevata, poteva regredire per svilupparsi ancora. Lo studio fu pubblicato sulla rivista Nature.

Quello che ha fatto discutere dall’inizio di questa vicenda è il fatto che la pecora Dolly non ha vissuto la sua vita libera e in natura. Ma tutta la sua esistenza è trascorsa sotto controlli e analisi cliniche per studiare il suo processo d’invecchiamento. Morì il 14 febbraio del 2003 dopo aver contratto, insieme ad altri esemplari ospitati nell’istituto, il Jaagsiekte sheep retrovirus (JSRV) che causa il cancro ai polmoni nelle pecore. Dopo essere stata imbalsamata oggi si trova Museo Nazionale di Scozia.

Sculture pecora Dolly
Sculture Dolly installate fuori dal Midlothian Community Hospital di Dalkeith. Realizzate dall’artista Maria Campbell Art e Dalkeith Arts @Crediti Facebook/The Roslin Institute – VelvetPets

Dubbi sulla clonazione

La storia della pecora Dolly ha provocato dall’origine sentimenti contrastanti. Se è vero infatti che la sua esistenza ha permesso di fare importanti passi avanti sulla medicina rigenerativa, è vero che le perplessità di natura etica hanno acceso, e accendono, diversi dubbi. Oggi sono diversi i casi di clonazione animale, uno tra gli ultimi arriva dalla Cina con le mucche clonate, ma le perplessità non si attenuano. I dubbi nascono sempre dal contrasto verso la sperimentazione animale e l’impiego delle cavie da laboratorio. Del resto alla nascita della pecora Dolly, anche il capo progetto del team, il dottor Wilmut aveva ammesso che, seppur utilizzando sempre lo stesso metodo, non si possono escludere anomalie e problemi di salute sui cloni.

Anche per questo la clonazione non è ammessa sull’uomo. Dunque è impossibile non continuare a porsi domande sull’etica e sui processi che presuppongono test sugli animali. La pecora Dolly con la sua nascita ha segnato un’importante svolta nel mondo della ricerca, ma il rispetto del benessere degli animali all’interno dei laboratori scientifici resta ancora un enigma per molti. Il recentissimo caso della scimmia creata sorda ha acceso, difatti, nuove polemiche e tanti continuano a chiedersi quali sono i limiti da non valicare.

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