I castori sono roditori selvatici estremamente noti per un’attività in particolare: costruire le dighe. Scoprire perché questi animali si impegnano, talmente, nella costruzione di strutture a prova di corrente e cambiamenti climatici risulta utile, oltre che interessante.
Dotati di denti estremamente forti e resistenti, i castori intagliano la legna e i rami che utilizzano per costruire le dighe nei corsi d’acqua nei quali abitano. Interessante notare come, seppur in apparenza sulla terra ferma possano apparire quasi goffi, in acqua siano degli abilissimi nuotatori. In grado di trattenere il respiro anche fino a 15 minuti e di trasportare gli ‘elementi’ che andranno a costituire le loro ingegnose opere architettoniche. Le dighe dei castori, infatti, sono delle vere e proprie fortezze, create grazie alle preziose abilità nella manipolazione e nello scavo.
Il motivo principale di questa attività è sicuramente da attribuire alla sicurezza e alla sopravvivenza. Infatti, vivendo presso fiumi, torrenti e laghi il loro istinto li porta a costruire un rifugio. Infatti, di base, ogni diga permette al castori di stare al sicuro e proteggersi dall’attacco dei predatori. Ogni diga è costruita con rami, tronchi e anche corteccia, foglie e piante acquatiche come le ninfee. Inoltre, dietro le loro ‘fortezze’ i castori costruiscono dei canali, scavando, in modo da diffondere l’acqua e creare eventuali vie di fuga per arrivare agli alberi. Rami e tronchi sono portati a destinazione grazie ai muscoli della mascella e del collo, molto potenti. Il resto dei materiali, fango e rocce, sono tenuti dagli arti anteriori e nascosti tra il mento e il petto.
Un aspetto estremamente interessante è sottolineare come, nonostante le dighe siano uno strumento di protezione per questi roditori, i castori non vivono al loro interno. Le famiglie di castori abitano, infatti, in tane fatte di fango, erba e muschio. Queste ‘case‘ si trovano sulla riva del rifugio, ma hanno un ingresso sottomarino. Le dighe dei castori hanno un ruolo fondamentale anche per gli ecosistemi di appartenenza. Infatti, grazie al rallentamento del flusso d’acqua, gran parte di essa è immagazzinata nel terreno, dove le piante possono accedervi anche durante i periodi di siccità.
Insomma, così come abbiamo avuto modi di osservare con altri animali, anche i castori danno un contributo importantissimo al rigoglio della vegetazione e dunque estrarre più gas serra dall’aria. Inoltre, le dighe riducono i danni delle inondazioni. Tutti questi aspetti fondamentali e importanti portano i castori ad essere definiti gli ‘ingegneri‘ degli ecosistemi. Per uno motivo simile a quello che ci porta a definire gli elefanti ‘giardinieri’ delle foreste. Il loro impatto sulla natura e la biodiversità risulta estremamente positivo, oltre che utile.
Le tecniche ingegneristiche sono tramandate da padre in figlio e perfezionate nel corso dell’evoluzione della specie. Ciò che però gli permette di essere talmente abile pare sia l’udito. Infatti, come dimostrano diversi studi, la costruzione di una diga parte ogni volta che sentono l’acqua scorrere, come una sorta di altoparlante, per arginare le perdite. Ultimo aspetto interessante è evidenziare che ogni castoro, pare, sia consapevole dei propri limiti. Quindi, inizierà un’opera solo se sarà consapevole di poterla ultimare.
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