Secondo l’assessore Sabrina Alfonsi l’esubero di cinghiali nella Capitale potrebbe dipendere sopratutto dalle ghiande. Affermazione che non convince l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa), la quale chiarisce in una nota stampa che il fenomeno sarebbe da attribuire a ben altra causa.
Continua a far discutere l’emergenza cinghiali e la loro presenza, sempre più in esubero nei centri abitati della Capitale, dona spazio a diverse ipotesi. Secondo quanto riportato da una nota stampa diffusa da Oipa, l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, avrebbe imputato la presenza degli ungulati a Roma alle ghiande. Motivazione che, a quanto pare, non trova d’accordo l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali. Oipa, infatti, attribuirebbe ad un problema scaturito dalla cattiva gestione dei rifiuti la vera colpa rispetto alla presenza incontrollata di cinghiali a Roma.
La presenza di cinghiali a Roma è un fenomeno sul quale si discute ormai da anni. Diverse le denunce fatte da parte di cittadini che si sono trovati a condividere il marciapiede con uno o più ungulati. E altrettanti gli appelli da parte delle organizzazioni animaliste che hanno chiesto di procedere con misure di contenimento che non fossero drastiche e cruente. Tuttavia, su quale sia la vera causa che conduce i cinghiali fino alle vie più trafficate della Capitale resta ancora un ‘dilemma‘ da sciogliere. A tal proposito, Oipa avrebbe riportato l’ipotesi formulata dall’assessore Sabrina Alfonsi. La quale, secondo quanto scrive l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, avrebbe affermato che i cinghiali si sposterebbero da boschi e campagne, fino al centro di Roma, per mangiare le ghiande.
Si legge sulla nota stampa diffusa da Oipa: “È stato provato che i cinghiali non entrano in città per i rifiuti ma per il cibo. Vanno a piazza Mazzini non per i cassonetti, ma perché è piena di ghiande“. Questo, secondo quanto riportato dall’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, si apprenderebbe da una dichiarazione fatta dall’assessore Alfonsi. A tale affermazione si andrebbe ad aggiungere: “Un problema di ecosistema: sono troppi“. E a tal proposito Oipa si chiede quale siano le fonti scientifiche, non citate, che proverebbero tali affermazioni.
Appare chiaro quanto questo nuovo aspetto possa, in qualche modo, andare a giustificare il nuovo emendamento sul contenimento della fauna selvatica che continua a far discutere associazioni animaliste, ma non solo. E come aggiunge Oipa nella nota stampa diffusa: “L’assessore continua a negare l’evidenza e continua a non farsi carico delle sue responsabilità“. La delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli, avrebbe inoltre aggiunto: “Roma ancora è vittima di una raccolta rifiuti insufficiente e inadeguata, che attira i cinghiali nell’abitato“.
Prosegue la Corboli: “Per Alfonsi ora la colpa sarebbe delle ghiande capitoline, che attirerebbero gli ungulati i quali le preferirebbero a quelle dei boschi e delle campagne“. Di contro Oipa continua a voler ribadire che la presenza dei cinghiali a Roma è da attribuire al non corretto smaltimento dei rifiuti. Inoltre, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali tende a precisare, a testimonianza di quanto affermato, che laddove si è adottato il sistema di raccolta porta a porta i cinghiali non si avvicinano alle zone urbanizzate.
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