Una scena più unica che rara si potrebbe definire quella immortalata da un drone che riprende un cervo mentre perde i suoi palchi. Il fenomeno della muta delle corna è naturale per questi ungulati, ma poterlo osservare in ‘diretta’ è davvero una rarità.
È proprio questo il periodo dell’anno in cui alci e cervi perdono i loro palchi per poi aspettare che ricrescano rinnovati durante la primavera. Si tratta di un fenomeno assolutamente naturale che ogni cervo attraversa durante la stagione invernale. Tuttavia, avere la fortuna di poter osservare da vicino questo momento è davvero raro. Si tratta, infatti, di una fase molto particolare per gli ungulati e, in genere, avviene in quasi isolamento. Proprio per questo motivo, la scena ripresa ‘di soppiatto’ da un drone risulta davvero sensazionale e ha fatto il giro del web colpendo tutti.
Un vero e proprio spettacolo offerto dalla natura. La scena si svolge nel paesaggio invernale nei pressi di Plaster Rock, Nuovo Brunswick, in Canada. Il protagonista è un cervo imponente che si aggira nelle neve e le immagini sono immortalate da, Derek Keith Burgoyne, un appassionato della natura incontaminata. L’uomo stava sorvolando l’area con il suo drone, ma sicuramente non aveva idea di quello che avrebbe immortalato di lì a poco. Insieme all’esemplare che ha perso i palchi in ‘diretta’ vi erano altri due alci, entrambi già senza i loro palchi. E così Burgoyne sceglie di seguire l’ungulato che aveva ancora le sue appendici ramificate.
Nel filmato si vede che il cervo, prima di perdere i suoi palchi, scuote il corpo e la testa fino a che le ‘corna’ non cadono tra la neve e lui si può allontanare. Per le alci e i cervi è naturale perdere i palchi. Questo avviene in inverno, dopo la stagione degli amori quando invece quelle che vengono impropriamente chiamate ‘corna’ sono fondamentali. Si tratta di strutture totalmente ossee e il loro ruolo principale, oltre a quello di attirare le femmine, è difensivo. In inverno, però contribuiscono a sprecare più energie, perché sono molto pesanti e possono arrivare a raggiungere anche 25 kg. Per questo motivo, quando fa più freddo ed è più difficile trovare cibo, gli animali perdono i loro palchi.
Le appendici ricrescono poi durante la primavera, in genere nel mese di aprile. In quel periodo ogni cervo potrà contendersi il territorio con gli altri maschi e ovviamente attirare l’attenzione delle femmine. Sono solo gli esemplari maschi, infatti, a possedere i palchi. Si tratta di ‘accessori’ che risultano particolarmente ricercati dagli esseri umani, ma raccogliere i palchi di cervi, alci e caprioli può essere molto pericoloso. Addentrarsi nelle zone boschive per raccogliere le appendici ramificate cadute potrebbe rappresentare un vero rischio per gli animali. In questa fase, infatti, il cervo è più sensibile e debilitato e la presenza umana potrebbe causargli uno stress, talmente forte, da risultare letale. A tal proposito, infatti, in diverse parti del mondo esistono delle leggi che vietano di raccogliere i palchi in determinati periodi dell’anno. Norme che si spera possano essere presto diffuse ed effettive ovunque, Italia compresa.
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