Uno zoo avrebbe studiato una trovata originale per aumentare i fondi all’attività. Dare il nome del proprio ex ad uno scarafaggio. Tuttavia, questa iniziativa, se non altro bizzarra, non avrebbe trovato particolare consenso dal mondo degli animalisti.
Potrebbe far sorridere (e in effetti, per molti così è), ma la trovata del Toronto Zoo Wildlife Concervancy non ha avuto il consenso di tanti animalisti. L’iniziativa della struttura, infatti, prevede la possibilità di poter dare il nome del proprio ex, o di un datore di lavoro poco disponibile, ad uno scarafaggio. In cambio, lo zoo chiede una donazione per sostenere la struttura stessa. Un espediente, che seppur in apparenza potrebbe risultare simpatico, non coglie il parere positivo di chi cerca di sfatare la demonizzazione nei confronti di certi animali.
Lo zoo canadese avrebbe pensato a questa singolare iniziativa in prossimità della festa di San Valentino che sta per arrivare. Se infatti per molti il 14 febbraio è il momento di festeggiare in compagnia della persona amata, per altri si tratta di una ricorrenza in cui si leccano le ferite e si pensa agli amori finiti. E allora quale miglior modo di esorcizzare questo evento, se non dando il nome della persona che ci ha fatto soffrire ad un essere considerato ripugnante come uno scarafaggio? Forse (ma anche no!). Sicuramente è difficile essere concordi con questo stratagemma, sopratutto a fronte di tutte le campagne di sensibilizzazione volte a combattere la superstizione e la demonizzazione di certi animali.
Gli scarafaggi, difatti, rientrano in quella categoria di animali paurosi. Le creature più temute, schivate, schiacciate e allontanate come se fossero una malattia infettiva. E seppur non si può imputare nulla alle fobie, incentivare l’odio verso queste creature sembra quantomeno inopportuno. Tuttavia, la trovata dello zoo canadese (neanche a dirlo) ha avuto un successo incredibile, ma questo non sembra aiutare lo scarafaggio. Anzi sembra potrebbe di gran lunga peggiorare la reputazione di questo animale, anche a causa del particolare gioco di parole tra “bug” (insetto) e “bugging” (infastidire).
Anche a fronte del successo ottenuto e allo stesso tempo delle critiche da parte degli animalisti, lo zoo di Toronto ha voluto precisare che ogni scarafaggio della struttura è trattato con il massimo rispetto. Però, forse, ci sembra più rispettoso l’atteggiamento di chi cerca di liberare animali, come lo scarafaggio, da falsi e inutili pregiudizi. Secondo una ricerca lo scarafaggio rientra ancora tra gli animali più temuti dalle persone. Ma ci piace ribadire che, benché tanti li considerino persino inutili, queste creature hanno una funzione indispensabile anche per il nostro ecosistema d’appartenenza.
Gli scarafaggi, infatti, si nutrono di materia organica in decomposizione, rifiuti compresi, fertilizzando il suolo. Quindi, a fronte di questo, piuttosto che continuare a demonizzarli, rendendoli vittime spesso di attacchi immotivati come per altri animali, bisognerebbe pensare alla loro tutela. Trovare un modo sano per combattere la propria delusione, il senso di incompletezza, la paura della solitudine non è un reato. Ma sfogare la propria rabbia repressa con uno scarafaggio, non sembra di certo la soluzione migliore.
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