Secondo un recente studio non è da escludere che alcuni reperti archeologici, attribuiti all’uomo, siano stati creati invece dalle scimmie. La datazione di alcuni strumenti in pietra potrebbe contribuire a confermare questa tesi che mostra, difatti, quanto il nostro ‘cugino’ abbia conservato abilità simili alle nostre.
L’uomo ha in comune con le scimmie più di quanto, a volte, si possa pensare. Nella storia dell’evoluzione, infatti, si parla di un antenato comune che si sarebbe poi sviluppato in maniera diversa e avrebbe dato la progenie ora ai primati, ora agli esseri umani. Un nuovo studio metterebbe in luce una nuova importante abilità data, fino ad oggi, come prerogativa assoluta dell’uomo e che invece appartiene, in maniera pressoché identica, anche ai nostri ‘cugini’.
Un nuovo studio pubblicato su The Holocene mette in dubbio la natura antropica di alcuni degli strumenti in pietra custoditi nell’area archeologica di Pedra Furada, nel nordest del Brasile. In quest’ultima si troverebbero circa 1.200 siti datati tra i 60.000 e i 5.000 anni fa, contenenti una grande quantità di strumenti in pietra. Lo studio avrebbe ipotizzato che questi strumenti potrebbero avere una data diversa e che siano attribuibili ad un branco di scimmie. In particolare si tratta dei Cebi Cappuccini, primati che vivono nella foresta del Brasile e che utilizzano, per l’appunto, strumenti in pietra. Difatti, queste scimmie hanno anche le loro personali cave, dove portano il cibo che per essere mangiato ha bisogno di un ‘supporto‘ (come ad esempio le noci).
Per consumare questi cibi, infatti, i Cebi utilizzano una roccia larga e piatta come incudine e un’altra, generalmente di grosse dimensioni, come martello. Inoltre, questa affascinante specie di scimmie utilizza altre pietre per compiere diverse altre azioni, come per esempio scavare o allontanare i maschi indesiderati (nel caso delle femmine). Con il tempo, anche gli strumenti delle scimmie si usurano e rotti o spaccati possono avere lo stesso aspetto dei reperti archeologici appartenuti ai primi esseri umani.
Nel complesso, analizzando alcuni degli strumenti trovati nell’area archeologica di Pedra Furada è emerso che molte rocce potrebbero essere state create dalle scimmie locali. Alcuni degli strumenti, infatti, sono privi di alcune delle caratteristiche di base che sono presenti negli attrezzi creati dalla mano di un uomo. Come suggerisce Focus, lo studio ipotizzerebbe che questa scoperta, unita al fatto che nell’area manca qualsiasi altra traccia della presenza umana, farebbe pensare che la paternità degli oggetti in pietra sia da attribuire alle scimmie e non alle persone.
Questo non rivela se le scimmie abbiano avuto l’intuizione di creare supporti in pietra prima degli esseri umani, ma che sicuramente anche i Cebi hanno questa abilità. Se l’ipotesi fosse confermata, la teoria secondo la quale gli esseri umani hanno colonizzato le America 50mila anni fa potrebbe crollare. E avvallerebbe piuttosto la teoria seconda la quale gli umani sono arrivati in America ‘solo’ 14mila anni fa, passando dal Nord America. Ma c’è di più, questa scoperta conferma che le scimmie hanno in comune con gli esseri umani più di quanto ci aspettiamo.
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