Nelle ultime settimane diversi allevatori di pesci in Puglia stanno denunciando la presenza di cormorani in sovrannumero. Si tratta di una vera e propria invasione che sta creando seri problemi ai piccoli imprenditori locali che vedono dimezzati i loro allevamenti.
I cormorani sono uccelli acquatici che scelgono i climi più miti per vivere. A causa della crisi climatica in atto, la migrazione di questi volatili, che si nutrono di pesce, si è resa anomala. Di conseguenza, nelle ultime settimane in Puglia si è registrata una vera e propria invasione di questi animali che stanno decimando, sopratutto, gli allevamenti di spigole e orate. A denunciare una situazione, che pare essersi fatta preoccupante, sono i diversi allevatori locali che hanno presentato il problema anche difronte alla Coldiretti. Come sostiene uno degli allevatori ascoltati, infatti, sembra che la presenza di questi volatili comporti una vera “strage“, che non lascia scampo a quasi nessun pesce.
Come spiega anche la Coldiretti Puglia la presenza dei cormorani sarebbe più che triplicata. A rendere possibile questo fenomeno anomalo la tropicalizzazione del clima. Questi predatori naturali, anche se involontariamente, provocano dei danni al comparto ittico, i quali, però, non sono però previsti tra gli indennizzi. Pur non volendo apparire anti-ambientalisti, gli allevatori del posto non possono fare a meno di sottolineare come la presenza massiccia di cormorani comprometta il loro guadagno. Questi uccelli attraversano l’Italia solo nei mesi invernali, ma il clima particolarmente caldo ha portato un numero maggiore di esemplari rispetto al solito.
Come riporta La Zampa, Pietro Spagnoletti, responsabile di Impresa Pesca, spiega: “Il clima anomalo fa proliferare la fauna selvatica e nella regione i cormorani, da migratori, sono diventati stanziali con danni alla pesca negli allevamenti, in mare ed in laguna“. A questo punto la richiesta è che siano presto presi provvedimenti efficaci. Si auspica ad un miglioramento delle barriere fisiche e ad un più corposo contributo finanziario. Come specifica ancora Spagnoletti: “Riteniamo necessario un maggiore controllo, come quello che si prevede sui cinghiali. Dunque mirato, controllato e con un coordinamento scientifico. Sia inteso: non è che ci mettiamo a sparare ai cormorani, ma troviamo soluzioni efficaci a tutela del comparto“.
Insomma se da un lato nasce l’esigenza di intervenire rispetto a questa situazione che si presenta drammatica per tutto il comparto ittico pugliese (ma probabilmente anche di altre zone d’Italia), dall’altro c’è la speranza che possano essere presi rimedi efficaci che non prevedano lo sterminio dei cormorani. Del resto, non è una colpa che si può attribuire ai volatili. La loro presenza dipende dagli effetti sempre più devastanti della crisi climatica in atto.
Per i cormorani nutrirsi di pesce è necessario per la sopravvivenza e appartiene al loro ciclo naturale. Tuttavia, questa situazione preoccupa anche gli animalisti che temono per le conseguenze su questi animali. Considerando, infatti, le misure drastiche decise per contenere la fauna selvatica di terra (cinghiali, lupi, orsi…) impossibile non pensare che anche per questi volatili acquatici si possano mettere in atto le medesime e cruente soluzioni. Ovviamente la speranza è che questo non avvenga, nell’attesa si spera di trovare soluzioni che soddisfino tutti e tutelino gli animali innocenti.
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