Una specie che si trovava nella Lista Rossa degli animali a rischio adesso si trova vittima di abbattimenti di massa: i lupi. Dopo l’emendamento che in Italia sembra approvare la caccia di specie selvatiche anche all’interno di aree protette, una nuova decisione (che arriva dalla Svezia) genera l’indignazione degli animalisti.
In Svezia è partita la più grande campagna di abbattimento di lupi. Sui 460 esemplari esistenti, i cacciatori potranno ucciderne 75. Si tratta di un’azione mai vista (in era moderna) e che rappresenta motivo di grande indignazione da parte degli animalisti. La scelta del Governo svedese avrebbe l’obiettivo di ridurre la popolazione dei predatori in alcuni dei distretti del paese. A riportare i dettagli anche il Guardian che riferisce le reazioni da parte dell’Associazione cacciatori, così come quelle indignate delle organizzazioni animaliste e ambientaliste.
L’abbattimento di lupi in Svezia
Le popolazioni di lupi sembrano essere in aumento. Una notizia positiva per molte associazioni che si sono battute affinché venisse riconosciuto ai predatori lo status di specie protetta e quindi la garanzia di tutela. Tuttavia, l’aumento di densità dei lupi non ha incontrato la gioia di coloro i quali lamentano troppi pericoli dovuti ad una presenza tanta corposa nei boschi, limitrofi alle zone abitate. Diversi paesi stanno optando per misure di contenimento e molte anche particolarmente drastiche. Se in Italia si assiste al nuovo emendamento, previsto nella Legge di Bilancio 2023, con il quale si autorizza la caccia di animali selvatici anche nelle aree protette, in Svezia è partita la più grande campagna di abbattimento dell’era moderna. Come riporta il Guardian, infatti, i cacciatori potranno uccidere 75 lupi su una popolazione di 460.
Secondo quanto riporta anche Ansa, Gunnar Glöersen, manager presso l’Associazione dei cacciatori svedesi, ha rivelato alla stampa locale: “La caccia è assolutamente necessaria per rallentare la crescita del numero di esemplari. Il branco di lupi è il più numeroso che abbiamo avuto nei tempi moderni“. Ma tale scelta non sembra essere condivisa in alcun modo dalle organizzazioni naturaliste che, oltre a chiedere la tutela dei lupi e schierarsi contro ogni forma di abbattimento di massa, spiegano quanto questa scelta possa portare delle importanti conseguenze nell’equilibro degli ecosistemi.
Distruggere un equilibrio naturale
Come specificano gli animalisti, innanzitutto, il numero di lupi in Svezia sarebbe relativamente basso. Inoltre, Marie Stegard, presidente del gruppo anti-caccia Jaktkritikerna, ha dichiarato: “I lupi come i principali predatori nella catena alimentare sono un prerequisito per la biodiversità. L’uccisione di un quarto della popolazione attraverso la caccia ha conseguenze negative per gli animali e la natura. È disastroso per l’intero ecosistema“. Questo quanto si legge su Ansa.
“L’esistenza dei lupi contribuisce a una vita animale e vegetale più ricca. La sopravvivenza umana dipende da ecosistemi sani” conclude Marie Stegard. Ancora una volta, dunque, l’uomo non sembra tenere in considerazione tutti gli aspetti che contribuiscono a mantenere l’equilibrio naturale. Come più volte abbiamo specificato, nel corso di situazioni simili, esisterebbero altre tecniche meno cruente e più efficaci di contenimento, ma gli abbattimenti continuano ad essere erroneamente considerati la scelta migliore.