Uomo discreto, ma in grado di compiere importanti rivoluzioni. Queste due delle caratteristiche che ci piace ricordare di Papa Ratzinger. Benedetto XVI, che qualcuno ha spesso definito austero, era dotato di grande sensibilità e il suo amore per gli animali, ed in particolare per i gatti, ne sono una prova più che tangibile.
Papa Ratzinger ci lascia nel silenzio e nella discrezione, eppure di lui emergono tanti tratti caratteriali che ne restituiscono una passione particolare per la vita e la devozione alla Chiesa, all’umanità e a tutti gli esseri viventi. In grado di compiere gesti rivoluzionari, non sempre compresi (e forse apprezzati), Benedetto XVI è stato protagonista, e insieme promotore, di importanti svolte. Tanti gli interessi di quest’uomo che ha dimostrato grande coraggio scegliendo di cedere il ruolo che gli era stato conferito. Teologo, studioso e grande appassionato di musica, la sua sensibilità emerge anche e sopratutto dal suo amore per gli animali e i gatti in particolare.
Il legame tra Papa Ratzinger e i gatti nasce dalla fanciullezza e dura per tutta la vita. Come riporta AGI, la scrittrice Carola Vai, autrice del libro Gatti di Stato in cui racconta aneddoti sul rapporto dei potenti della Terra con i felini, spiega: “Ratzinger ha mostrato un enorme coraggio scegliendo di non nascondere la sua grande attrazione per i gatti“. Un modo di interpretare la personalità del Papa emerito, scomparso lo scorso 31 dicembre 2022, in modo singolare e originale. La scrittrice rivela che questo legame nasce fin da bambino, quando Benedetto XVI iniziò a condividere con i mici “tenerezze e malinconie“.
Nella sua vita i felini sono stati una costante, a partire da Chico, il gatto rosso che visse con Ratzinger durante la sua gioventù e quando insegnava all’università di Ratisbona. Il soriano rossiccio fu al fianco del Papa emerito anche quando fu eletto al soglio pontificio. E il micio divenne talmente famoso da essere impresso in un libro di Jeanne Maria Teresa Perego Joseph e Chico, dove è proprio il gatto a raccontare il suo rapporto speciale con il suo migliore amico Joseph Ratzinger.
Secondo quanto spiegato anche dalla scrittrice Carola Vai ad AGI, il rapporto speciale tra Benedetto XVI e i gatti ha a che fare con la personalità di questi animali. Sensibili e intelligenti, così come riservati e silenziosi. Qualità che Papa Ratzinger avrà subito individuato oltre che apprezzato e, oggi potremmo dire, condiviso. “Era piuttosto timido e impacciato – racconta la scrittrice – e la celebre foto di lui con un gatto sulle ginocchia ha fatto il giro del mondo. catturando la simpatia di chi lo considerava un uomo distaccato e freddo“. E il rapporto speciale con i gatti ha accompagnato il Papa emerito anche nei suoi viaggi apostolici.
Come quando, per esempio, nel 2010, in visita all’Oratorio di San Filippo Neri di Birmingham, ad attirare la sua attenzione Pushkin, il gatto mascotte dell’oratorio. Le immagini dell’incontro tra il micio e Benedetto XVI fecero il giro del mondo. O ancora, durante il viaggio negli Stati Uniti del 2008, quando dopo l’incontro con un’organizzazione che si occupa dei diritti degli animali, la presidentessa di quest’ultima raccontò di aver trovato molti punti in comune con l’ex Pontefice.
Ciò che colpisce e in qualche modo intenerisce e la riservatezza con cui Papa Ratzinger visse il suo rapporto con i gatti. Tanto che, inizialmente, questo legame era sconosciuto ai più, a rivelarlo al mondo fu, di fatto, il Cardinale Tarcisio Bertone. Racconta ancora la Vai: “Ratzinger era molto riservato, come è noto. Fin dal suo arrivo a Roma da prelato, cominciò silenziosamente ad adottare una piccola colonia di mici randagi che abitavano i cortili vaticani. Portava loro del cibo ogni mattina, e man mano il gruppetto dei felini che lo aspettava cresceva“.
“Il cardinale Bertone, a fianco di Ratzinger quando era prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede, raccontò questo aneddoto. I suoi collaboratori assecondarono questa passione. Nei giardini vaticani fu allestita anche una cassetta per il ricovero di un micio nero chiamato Ciccio“. I gatti accompagnarono Papa Ratzinger per tutta la sua vita. E anche quando si ritirò nel convento Mater Ecclesiae il miagolio dei suoi cari amici lo accompagnò nelle sue passeggiate, rendendo più dolce la sua vita.
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