A dicembre del 1941 usciva nelle sale cinematografiche Dumbo, il film Disney che ha come protagonista un elefantino nato con le orecchie troppo grandi. Qualcuno saprà, forse, che questa storia trae le sue origini da una vicenda realmente accaduta che, purtroppo, non ha lo stesso lieto fine del cartone animato.
Natale è anche il tempo di guardare alcuni classici del cinema accovacciati sul divano e al caldo del camino. Tra i cartoni animati che, in questi giorni, passeranno per le televisioni di milioni di famiglie anche le immagini del film Dumbo. Il prodotto d’animazione Disney uscito nelle sale cinematografiche il 23 dicembre del 1941. La vicenda ha come protagonista un elefantino nato con le orecchie di una grandezza fuori dal normale. Dumbo e la sua mamma vivevano in un circo e la sua storia sembra essere tratta da una vicenda realmente accaduta. Una storia simile, ma con un finale più drammatico di quello regalato dalla Disney.
Si chiamava Jumbo ed era nato nel 1860 in Sudan. Dopo la morte della mamma, uccisa da un cacciatore, il cucciolo di elefante fu catturato e poi venduto ad un commerciante di animali. Era noto come Jumbo the Circus Elephant. Rubato alla sua terra natale, il pachiderma fu trasferito prima in uno zoo di Parigi e poi dell’Inghilterra. Nel secondo luogo di detenzione Jumbo si ruppe entrambe le zanne e, nonostante le molteplici proteste tra cui le lettere di 100.000 bambini alla Regina Vittoria, fu poi venduto al circo Barnum & Bailey. I maltrattamenti, i molteplici spostamenti crearono nell’elefante disturbi comportamentali.
Se di giorno era buono e gentile, portando in groppa anche i bambini, di notte si trasformava in animale violento, capace di distruggere tutto. Conosciuto come l’elefante pazzo, Jumbo era ‘calmato’ con bicchieri di whisky che, ovviamente ubriacavano l’animale. Richard Thomas, archeologo dell’Università di Leicester nel Regno Unito, dopo aver esaminato i resti di Jumbo in occasione del documentario della BBC Attenborugh and The Giant Elephant, spiegò che gli attacchi violenti dell’elefante erano dovuti all’assunzione costante di dolci, dannosi e lontani rispetto alla dieta che avrebbe dovuto seguire sin da elefantino.
Inoltre, l’analisi dello scheletro del povero Jumbo ha dimostrato che l’animale riportava ferite che dovevano essere state molto dolorose. Le analisi archeologiche hanno dimostrato anche che l’elefante riportava caratteristiche fisiche insolite. Il suo scheletro, infatti, sembrava quello di un animale di 50 anni e non di 20 anni. Era un animale definito gigante per la sua altezza (circa 4 metri), così come giganti sono le orecchie di Dumbo la cui storia è ispirata alla sua vicenda. E proprio come l’elefantino della Disney, anche Jumbo era molto buono. Infatti, eroico fu il gesto che lo condusse alla morte.
Si racconta, anche se esistono diverse versioni della storia, che nel 1885 al termine di uno spettacolo del circo, Jumbo ed un elefantino erano rimasti fuori dalle loro gabbie. Mentre stavano per essere caricati, una locomotiva arrivò dal lato opposto e ‘l’elefante gigante’ per proteggere il cucciolo si pose tra lui e la locomotiva in arrivo. Jumbo morì a soli 24 anni lasciando un ricordo in tutti i bambini che lo avevano amato. Questa storia ci ricorda la condizione in cui tanti animali sono costretti a vivere per tutta la loro vita e che, a volte, la realtà purtroppo è diversa dalle favole.
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