Nel mondo, milioni di trappole letali minacciano la fauna selvatica. L’Italia non sarebbe esente da questo dato drammatico. A riportare informazioni su questo fenomeno allarmante il WWF, in occasione della Cop15 sulla biodiversità in corso, fino al 19 dicembre, a Montréal in Canada.
Nascoste tra i cespugli, legate agli alberi, sarebbero milioni le trappole mortali che minacciano ogni giorno la fauna in tutto il mondo. A riportarlo è il WWF in occasione della Cop15 dedicata alla biodiversità che si sta svolgendo in questi giorni, e fino al 19 dicembre, a Montréal in Canada. In ogni angolo del globo ci sono pericoli costanti per gli animali e anche in Italia il dato sembra essere tutt’altro che rassicurante. Una condizione talmente preoccupante che ha portato l’Organizzazione Mondiale a coniare lo slogan: Codice rosso per la natura sul nostro Pianeta.
Ogni anno, secondo quanto riportato da Ansa, sono piazzata 12 milioni di trappole dai bracconieri in Asia, ma anche nelle aree protette di Cambogia, Repubblica Democratica Popolare del Laos e Vietnam. In Malesia le trappole sono la principale causa del crollo delle popolazioni di tigri (oggi meno di 150 esemplari in tutto il paese). Questo quanto riportato dal WWF, che chiarisce come anche in Italia la situazione non sia per niente rosea. Solo nelle Valli bresciane e bergamasche, negli ultimi 10 anni, le guardie WWF hanno scovato oltre 200.000 trappole destinate agli uccelli di piccole dimensioni. Anche a fronte di quanto registrato l’Organizzazione Mondiale ha lanciato la campagna A Natale mettici il cuore per tutte le specie a rischio.
A causa dell’azione umana sono oltre un milione gli animali che rischiano l’estinzione. Un crollo fino a 1000 volte più rapido rispetto al corso naturale. Parlando di trappole, il WWF chiarisce nello specifico come, ad esempio, il laccio di ferro può rompere le ossa dell’animale in un unico colpo. La morte è dolorosa e lenta, mentre l’animale tenta di liberarsi e il laccio si stringe al suo collo. Tanti gli animali catturati per il mercato nero e in particolare nel nostro Paese, nonostante la legge sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria vieti espressamente l’utilizzo di ogni tipo di sistema di cattura non selettivo, si trovano trappole diffuse in tutta Italia che alimentano il traffico illecito.
All’apertura della Cop15 sulla biodiversità l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) aveva affermato che in Italia sarebbero 40 le specie di vertebrati in pericolo critico, 65 quelle a rischio. Aumenta il numero di animali che sono in pericolo estinzione e tra di essi diverse specie tra mammiferi, uccelli e pesci. Nel nostro Paese si trova una biodiversità molto vasta, tra le più ricche dei paesi europei. Come riporta Ansa, dal rapporto dell’Iucn, circa il 10% della fauna italiana è endemica, ovvero si trova solo in Italia. Ma le minacce concrete, la maggior parte dipendenti dalle attività umane, potrebbero rappresentare una vera forma di distruzione per questo patrimonio inestimabile. Importante dunque non lasciare che gli allarmi, come quelli lanciati da WWF, passino inosservati. C’è bisogno di azioni concrete, altrimenti interi ecosistemi rischieranno di scomparire per sempre, con conseguenze su tutti, essere umani compresi.
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