Gli spari e i botti, anche quelli generati dai fuochi d’artificio, possono avere effetti molto negativi sugli uccelli. E anche se a circa un mese dal Capodanno, gli animalisti iniziano a lanciare i primi segnali di allarme.
Oltre agli spari dei fucili, anche i fuochi d’artificio possono essere letali per molti uccelli selvatici. E nell’opzione ‘migliore’ possono comunque provocare effetti negativi sugli animali, anche a lungo termine. Per questo, anche se con qualche settimana d’anticipo rispetto al Capodanno, gli animalisti iniziano a lanciare i primi segnali di allarme. I botti, i petardi e gli esplosivi vari, difatti, sono un vero incubo praticamente per tutti gli animali e possono avere conseguenze molto gravi sulla loro salute e sul loro comportamento.
Per dare ulteriore conferma a questa teoria, i ricercatori del Max Planck Institute of Animal Behavior, in Germania, e del Netherlands Institute of Ecology, nei Paesi Bassi, hanno studiato gli effetti a lungo termine dei fuochi d’artificio di Capodanno sulle oche selvatiche. La scoperta è stata piuttosto drammatica. I volatili, infatti, hanno assunto dei comportamenti anomali che sono perdurati anche dopo la fine dei festeggiamenti. I risultati dello studio si trovano pubblicati sulla rivista Conservation Letters e fanno riferimento ad un monitoraggio effettuato su 347 oche per la durata di otto anni. Ogni individuo, grazie ai GPS, è stato monitorato per due anni e in particolare dal 19 dicembre al 12 gennaio. Quest’ultimo un periodo fondamentale per le specie migratrici artiche che si spostano a Sud per svernare.
I ricercatori hanno notato che normalmente, nelle notti fredde, le oche tornano nello stesso specchio d’acqua per dormire in superficie, muovendosi poco per risparmiare energie. Durante la notte di Capodanno, in corrispondenza dei primi fuochi d’artificio, gli uccelli hanno iniziato a scappare dai luoghi in cui riposavano per spostarsi in luoghi molto più lontani. Grazie ai GPS gli studiosi hanno notato che gli uccelli si sono spostati dai 5 a 16 km rispetto al dormitorio abituale. Con voli notturni dalla durata estrema, anche 500 km, e senza sosta. Anche le altitudini hanno toccato picchi incredibili con voli più alti dai 40 ai 150 metri. Questo tradotto rappresenta uno spreco di energie incredibili per animali migratori, che hanno bisogno di affrontare l’inverno e i climi più rigidi.
E se già questo non fosse un dato abbastanza allarmante, gli studiosi hanno anche registrato gli effetti nelle notti successive a Capodanno. Per tutto il periodo monitorato dai ricercatori, le oche non sono più tornate al loro dormitorio originale. A questo si aggiunge anche maggiore spreco di energie per cercare cibo, probabilmente per recuperare le fatiche sprecate l’ultima notte dell’anno. Un comportamento che, senza dubbio, può rappresentare un vero problema per gli animali che devono affrontare determinati fasi per poter sopravvivere ai cambi di stagione. Difatti, i botti e i fuochi d’artificio sono un vero trauma per tutti gli animali. La combinazione di fumo, luci e rumori forti genera, anche nei pets domestici, disorientamento e paura. Per gli animali selvatici questo può risultare particolarmente impattante sulle specie selvatiche che, fuggendo al buio, possono andare incontro ad ogni pericolo.
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