Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero della Salute che annuncia il via alla sperimentazione degli immuno-contraccettivi per gli animali selvatici. Come aggiunge anche Oipa, si potrebbe trattare di una valida alternativa alla soppressioni e alla caccia intensiva.
Al via la sperimentazione di metodi contraccettivi per contenere l’esubero di animali selvatici. Questo quanto si apprende dal decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A renderlo noto anche l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali che, in una nota, aggiunge: “Alternativa a caccia ed eutanasia. Ma si rispetti il bene degli animali“.
Per l’Oipa infatti l’immuno-contraccettivo GonoCon potrebbe evitare la soppressione di tanti poveri animali. Ma allo stesso tempo l’Organizzazione si preoccupa che questo metodo sperimentale possa intaccare l’incolumità della fauna selvatica.
I contraccettivi per gli animali selvatici
L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) rende nota la decisione del Ministero della Salute che autorizza la sperimentazione in Italia. Si tratta di uno strumento alternativo che mira a contenere il numero di animali selvatici, sopratutto di certe specie. Per alcuni esemplari della fauna selvatica come, ad esempio i cinghiali, negli ultimi anni si è registrato un sovrannumero che diversi Comuni hanno espresso l’esigenza di voler contenere. A questo, infatti, si sono accompagnate autorizzazioni di caccia e soppressioni di esemplari. Oggi, per poter ovviare a metodi dolorosi e brutali (come hanno sottolineato molti animalisti) si è pensato di virare verso i contraccettivi. Nello specifico si tratta del vaccino immuno-contraccettivo GonaCon. Messo a punto negli Stati Uniti dove è registrato come contraccettivo per cavalli (Equus caballus), asini selvatici (Equus africanus) e cervi dalla coda bianca (Odocoileus virginianus).
In Italia potrebbe essere sperimentato su cinghiali, nutrie, scoiattoli e altri esemplari della fauna selvatica. Come, tuttavia, tiene a precisare l’Oipa all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: “Si tratta di un farmaco che non risulta ancora autorizzato né in Italia né in alcun altro Stato membro dell’Unione europea e attendiamo di conoscere quale siano i progetti approvati, presentati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana e dall’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno“, questo il commento del Presidente dell’Oipa Massimo Comparotto, che aggiunge: “Auspichiamo che si tratti di una sperimentazione che tenga conto del benessere animale e che giunga a essere utile per evitare di risolvere il ‘problema del sovrannumero‘ con la caccia o l’eutanasia, come sinora fatto“. Dunque, mettendo sempre al primo posto il benessere di tutti gli animali, l’Oipa in sostanza chiede di verificare se i contraccettivi non procurino danni alla salute della fauna.