Scoprire se agli animali piaccia la musica è un interrogativo su cui si sono soffermati diversi studi scientifici. Le risposte e le scoperte sono varie e non pare si possa dare una risposta totalmente univoca a questo quesito.
L’effetto che la musica ha sugli animali è un argomento che ha interessato diversi esperti. Sarebbe interessante scoprire quale sia la reazione reale di un cane o di un gatto al suono di una chitarra o alle note di un pianoforte. Ma come dimostrano diversi studi scientifici, sembra non si possa dare una risposta univoca a questa domanda.
Anche se in maniera differente, è bene chiarire che la funzione sensoriale della percezione del suono agisce in maniera simile in molti animali. Per esempio, ad avere un senso dell’udito particolarmente sviluppato sono i delfini (per cui suoni e ultrasuoni sono fondamentali alla sopravvivenza), ma anche pipistrelli, gufi, elefanti ed alcune specie di insetti.
Come percepiscono la musica gli animali
E se l’orecchio umano riesce a raggiunge i 20mila Hertz, che con l’età si abbassa a 12mila, i cani riescono a rilevare onde sonore fino a 40mila Hertz. I gatti possono, persino, ruotare le orecchie di 180 gradi e utilizzare quest’ultimi come dei veri e propri radar. E la lista delle capacità uditive degli animali sarebbe davvero lunga. Ma tornando alla musica, possiamo dire che, in linea generale, essa potrebbe avere degli effetti benefici sugli animali. La musicoterapia, difatti, è uno strumento molto efficiente in tante circostanze. Per esempio, per i cavalli è utile a rilassarsi, tanto che diverse scuderie hanno introdotto degli impianti sonori all’interno dei box. Facendo riferimento alle ricerche scientifiche, invece, è interessante notare come l’Università del Wisconsin abbia pubblicato uno studio su Applied Animal Behavioral Science, che indaga sulla musica preferita dai gatti.
I ricercatori hanno scoperto che i felini amano la musica classica. Ma sopratutto suoni, timbri e ritmi che ricordano le fusa o la suzione del latte che per i mici sono rilassanti. Un altro studio, condotto per Animal Welfare, ha dimostrato invece che i cani si rilassano con la musica classica, mentre trascorrono più tempo sulle zampe con la musica pop e iniziano ad abbaiare se sentono heavy metal. Un ulteriore studio interessante condotto sui topi, dimostra che quest’ultimi hanno una percezione sonora molto simile a quella umana. Ascoltando la Sonata per due pianoforti di Mozart, in quattro tempi diversi, i roditori sono stati sottoposti ad un’attenta ispezione dei movimenti della loro testa e delle registrazioni neurali. Questo ha fatto emergere che la predisposizione ad una musica ritmata dipende dalla velocità di funzionamento del loro cervello. E questa potrebbe essere una risposta interessante che si potrebbe applicare ad ogni animale e al suo rapporto con la musica.