Trovato all’interno di una palazzina un centro di recupero per animali selvatici, totalmente abusivo. Il ritrovamento ha portato al sequestro di oltre 100 creature tra cui mammiferi, volatili, tartarughe invasive e persino un capriolo.
All’interno di una palazzina di Lavagna, nel levante ligure, è stato scoperto un centro di recupero per animali selvatici abusivo. Nella struttura, in condizioni non affini con le loro esigenze primarie, si trovavano creature di diverse specie.
L’Enpa di Genova avrebbe prelevato e trasportato al sicuro 112 animali tra cui anche tartarughe invasive, gabbiani e volpi. Attualmente l’indagine è passata in mano ai Carabinieri forestali.
Gli animali detenuti nella struttura abusiva si trovavano in mezzo ad escrementi, liquami e cibo avariato. Alcuni vivevano, oltre che alla fioca luce delle lampade, in gabbie davvero troppo piccole per poterli contenere. All’interno del ‘centro di recupero’, costituito da due appartamenti in una palazzina del centro città, si trovavano diversi animali di specie diverse, tra cui anche un falco pellegrino e un capriolo. Poi ancora due volpi, cinquantanove gabbiani, quattro tortore, quattordici colombi, un gheppio e trenta tartarughe palustri americane appartenenti al genere Trachemys, specie esotica e alloctona, dunque invasiva. Ad avvisare le autorità gli altri condomini, sorpresi dagli odori insopportabili provenienti dagli appartamenti in questione. Secondo quanto riportato dai media locali, la persona che deteneva gli animali nella struttura abusiva sarebbe un’animalista conosciuta e fondatrice anche di una Onlus.
Tuttavia, resta da capire come la situazione possa esserle ‘sfuggita di mano’ in questo modo drammatico. La prima giustificazione data dalla persona in questione sarebbe stata che si trattava di animali disabili che non sarebbero mai potuti tornare in natura. Attualmente, gli animali sequestrati si trovano al Cras di Campomorone (gestito da Enpa) dove saranno curati e riabilitati prima di tornare in libertà. Dal Cras autorizzato fanno sapere che si è trattata di una situazione di emergenza e che, nonostante il gran numero di ospiti in degenza, sarà fatta qualsiasi cosa per restituire dignità a queste povere vittime inconsapevoli. Da qui parte l’appello a non cercare mai soluzioni autonome e alternative, nel caso in cui ci si trovi in presenza di animali selvatici in difficoltà. Il primo passo adeguato è quello di contattare un centro di recupero autorizzato nelle vicinanze. Qualora non si fosse a conoscenza della struttura o non si trovasse un Cras vicino, affidarsi alle forze dell’ordine è l’unica mossa corretta per il bene degli animali.
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