Sarà sicuramente capitato di sentire che i gatti abbiano sette o nove vite. A questo punto potrebbe risultare interessante scoprire quanto di vero di sia in questa singolare ‘profezia’ e quanto, invece, si leghi a dicerie popolari.
I gatti resuscitano davanti ai nostri occhi? Scientificamente, la risposta è negativa. Tuttavia, rispetto al detto popolare che attribuisce ai mici dalle sette alle nove vite, a seconda dei casi, si può riscontrare un fondo di verità. O meglio, è bene sapere che dietro a questa diceria, esiste un certo significato.
Anche William Shakespeare, in Romeo e Giulietta, cita un celebre detto sulle vite dei gatti. “Un gatto ha nove vite. Per tre gioca, per tre si smarrisce e per le ultime tre resta“. Ciò attribuisce alla credenza, diceria o profezia, che dir si voglia, origini antiche. Ma queste origini potrebbero fondarsi ancora più indietro nel tempo.
Secondo le nostre reminiscenze culturali, è noto che i gatti avessero un estremo valore presso gli antichi egizi, dai quali erano venerati proprio come delle vere e proprie divinità. Ed è proprio all’Antico Egitto che si lega una prima ipotesi che attribuisce ai mici sette o nove vite. La dea Bastet, infatti, aveva la capacità di passare dal corpo di donna a quella di gatto ogni volta che voleva; questo potrebbe aver alimentato l’idea che i gatti abbiano vite multiple, come se potessero reincarnarsi. Interessante, poi, è anche l’associazione con il numero nove: tre volte tre. Infatti, questo numero ha un forte valore simbolico nella cultura cattolica romana (la Trinità), ma anche nella cultura islamica e greca. Quindi, tornare in vita nove volte assume un significato mistico.
In Italia, così come in Spagna, le vite attribuite ai gatti sono sette. Ma anche in questo caso si tratta di un numero dall’alto valore simbolico. Nel Cristianesimo sono sette i doni dello Spirito Santo, sette sono i sacramenti e sette sono anche i giorni della settimana. Ma perché si dice che i gatti abbiano tutte queste vite? Con molta probabilità è l’agire con grande coraggio di questi animali che li ha resi ‘immortali‘. Del resto i mici camminano su ringhiere e cornicioni, sono capaci di compiere salti incredibili atterrando sempre in piedi (o quasi). Quest’ultima dote è data, infatti, dalla capacità delle loro zampe posteriori molto forti, in grado di farli alzare per sei volte rispetto alla loro altezza. La loro colonna vertebrale è estremamente elastica e questo gli permette di girarsi in aria, senza troppi problemi; a questo si aggiunge la loro grande intelligenza e l’istinto. Tuttavia, no, i gatti non sono immortali e di vita, ahimè, ne hanno soltanto una.
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