Il Clamidosauro è un rettile che ricorda un piccolo dinosauro in miniatura. Per gli amanti delle specie esotiche, potrebbe diventare un ottimo ‘coinquilino’. Tuttavia, prima di pensare di allevare questo animale è importante conoscerne abitudini, alimentazione ed etologia nel complesso.
Gli appassionati di specie esotiche sapranno bene che prima di adottare un animale di questa ‘categoria’ è opportuno conoscerne ogni aspetto peculiare. Se già questa prerogativa è necessaria nel caso dei comuni pets d’affezione (cani, gatti, conigli, criceti…), nel caso di altre specie essa si amplifica.
Il Clamidosauro è un rettile molto particolare, a partire dal suo aspetto che ricorda quello di un dinosauro in miniatura. Ma prima di decidere di allevarlo in casa propria, è indispensabile conoscere le sue abitudini, alimentazione, habitat naturale ed ogni aspetto etologico.
Il nome scientifico di questa specie è Chlamydosaurus Kingii e deve il suo nome ad una sorta di collare di pelle che si trova attorno al collo e alla testa e si chiama, appunto, clamide. Riferendosi ad esso come “dinosauro in miniatura” si fa riferimento anche al suo essere un carnivoro della famiglia Agamidae. Il suo areale naturale è, sopratutto, Australia settentrionale e Nuova Guinea, prediligendo quindi un habitat più umido e una ricca presenza di vegetazione. I maschi di questa specie possono arrivare fino ad un metro di lunghezza, le femmine non superano, in genere, i settanta centimetri. Ma la sua lunghezza è determinata, per la metà, dalla coda.
Si tratta di un animale dall’indole particolarmente ‘timida’, molto simile in questo ai camaleonti. La vita in cattività, pur presentandosi come per la maggior parte delle specie esotiche di una forzatura, può essere possibile con delle accortezze specifiche. Innanzitutto è necessario munirsi di un terrario molto grande, almeno 180 cm per 90 cm e circa 120 di altezza. L’alloggio deve poi essere arredato da piante e tronchi adatti alle proporzioni del rettile. Alcuni dei tronchi, inoltre, devono essere posti in posizione verticale, poiché il Clamidosauro ha l’abitudine di rimanere aggrappato ad essi con le zampe posteriori in sospensione. Il ‘piccolo’ dinosauro deve sentirsi al sicuro all’interno del terrario; dunque, al suo interno dovranno trovarsi dei nascondigli dove l’animale potrà trovare riparo. Questo ultimo aspetto è fondamentale, poiché in assenza di un posto dove nascondersi il Clamidosauro potrebbe correre all’impazzata e sbattere nelle pareti del terrario.
Per il substrato dell’alloggio è meglio evitare ghiaia e sabbia che potrebbero essere ingerite e causare occlusioni al Clamidosauro. Meglio un prato sintetico e facile da disinfettare. La temperatura all’interno del terrario, inoltre, in estate deve essere compresa fra i 26 ed i 36 °C, la notte può scendere anche intorno ai 20°C. In inverno le temperature possono scendere tra i 20 e i 24°C e arrivare anche a 12°C la notte. Con temperature differenti il rettile potrebbe essere colpito da malattie anche gravi. Un ultimo aspetto da considerare, infine, è il fatto che il cibo deve essere somministrato vivo. Cicale, scarafaggi, ragni, topi lucertole e anche farfalle e falene. Dunque, sembra abbastanza deducibile che, seppur non impossibile, si tratta di un animale non facile da allevare.
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