La siccità dell’ultimo anno sta continuando a mietere vittime. A pagarne le spese sono persone e anche animali sull’orlo delle estinzione. Si tratta di vere e proprie stragi, quelle consumatesi in certe aree del Pianeta. Livelli record hanno portato a conseguenze irreversibili.
In Kenya la siccità del 2022 ha raggiunto livelli record, configurandosi come la peggiore negli ultimi 40 anni. Una situazione drammatica che ha causato una vera e propria strage di animali vicini all’estinzione. Quattro stagioni di piogge insufficienti hanno creato condizioni a cui non si assisteva dagli Anni ’80.
Un vero dramma per tanti animali che non sono riusciti a sopravvivere alla situazione estrema e alla totale assenza d’acqua. Da febbraio 2022 ad ottobre dello stesso anno sono migliaia i mammiferi morti. Tra le vittime anche gli elefanti, una delle principali attrazioni dei rinomati safari della savana.
Oltre a rappresentare una grossa perdita per il turismo africano che appoggia l’economia proprio nei ‘tour’ a contatto con la natura del posto, la siccità è un dramma per la conservazione di diverse specie. Dall’inizio dell’anno ad oggi sarebbero morti almeno 200 elefanti, oltre 500 gnu e quasi 400 zebre. A questi si aggiungono anche una cinquantina di bufale e 12 giraffe. Questo quanto rilevato dalle autorità locali che avrebbero specificato come la siccità provochi un alto tasso di mortalità nelle specie erbivore. Infatti, la scarsità di acqua, oltre a privare gli animali della risorsa idrica in sé, non permette alle piante di crescere. A tal proposito, il Ministro del Turismo, Peninah Malonza, avrebbe annunciato che le autorità si stanno prodigando per mettere a disposizione balle di fieno per le specie colpite.
Come riporta La Zampa, a fine settembre, l’Ong Save the Elephants aveva annunciato la morte di un celebre elefante nella riserva di Samburu, una distesa arida nel Nord del Kenya. La pachiderma si chiamava Monsoon ed era una femmina di circa sessant’anni, madre di sette figli. Moonsoon era sopravvissuta cinque volte ai bracconieri, ma la siccità ha compromesso la sua salute e la sua vita. L’elefantessa, infatti, è stata soppressa per alleviare le sofferenze dovute alla sua cattiva salute. Come fanno sapere ancora le autorità locali, la siccità sta provocando importanti conseguenze negative anche alla pastorizia. Fiumi e pozzi prosciugati hanno ridotto i pascoli, praticamente, in polvere e nel Kenya sarebbero morti circa un milione e mezzo di animali da bestiame. Come conclude La Zampa: “Secondo le autorità, la siccità colpisce 23 delle 47 contee del Paese: la carestia colpisce almeno 4 milioni di abitanti su una popolazione di 50″.
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