Esistono delle fasi di socializzazione nella vita di un cane che sono identificate come imprinting. In questo processo i quattro zampe stabiliscono delle gerarchie sociale e arrivano a riconoscere il loro ‘capo-branco’ che, nel caso di una convivenza con uno o più esseri umani, può essere anche il proprietario.
Un aspetto ben noto del cane è il suo essere animale sociale. Questo vuol dire che i quattro zampe sono grado di costruire delle relazioni con altri animali e con le persone. In tale importante aspetto di socialità la fase dell’imprinting è fondamentale.
In questa fase, il cane stabilisce le sue gerarchie sociali riconoscendo, qualora questo si presenti in un clima domestico, il suo ‘capo-branco‘ anche in un essere umano. Attraverso dieci segnali è possibile individuare, dunque, quanto l’imprinting sia sviluppato e quanto, di conseguenza, il nostro cani ci ami.
Le fasi fondamentali dell’imprinting
Nell’imprinting si riconoscono tre fasi; la prima è quella canina. Essa si sviluppa dalle 3 e alle 7 settimane e in questa fase il cucciolo impara dalla madre e dagli membri della cucciolata. Segue poi la fase dell’imprinting umano; in questa fase, che va dalle 7 alle 10 settimane, il cane inizia a interagire con gli altri animali, uomo compreso, capendo quali gesti sono più opportuni e quali da evitare. Nella terza fase, sempre all’interno delle 10 settimane, il cane sviluppa le sue paure. In questo caso è importante non sottoporlo ad eventi traumatizzanti, perché il rischio potrebbe essere che il quattro zampe non riesca mai ad affezionarsi. Benché si tratti di animali in grado di socializzare e amare tutti i componenti della sua famiglia, in genere l’imprinting si svilupperà con un componente in particolare.
Il primo segnale che potrebbe far capire di essere i ‘prescelti’ è se il cane annusa spesso. Per i quattro zampe l’olfatto è importante per muoversi nel mondo e se insiste a voler ricordare l’odore preciso di una persona, probabilmente avrà deciso di volerlo riconoscere tra centinaia di altre persone. Inoltre, se il cane avrà stabilito l’imprinting con quella data persona, allora l’odore di quell’umano sarà per lui fonte di felicità. Il secondo segnale è l’accoglienza. Quando, infatti, un quattro zampe aspetta dietro la porta un proprietario uscito per cinque minuti o per un’intera giornata, allora probabilmente sarà lui il ‘prescelto’. Il terzo segnale è rintracciabile nei doni: se un cane avrà sviluppato l’imprinting allora porterà al ‘suo’ umano i suoi giochi preferiti, regalando uno dei beni per loro più preziosi.
La fiducia del ‘capo-branco’
Il cane è un animale da branco e durante il sonno subentra la fase più vulnerabile. Di conseguenza quando un cane decide di dormire accanto ad una persona lo avrà scelto come il suo ‘capo-branco’: questo il quarto segnale. Il quinto segnale è strettamente legato al precedente; dipende, infatti, sempre dalla vita in branco l’istinto di seguire l’umano ‘preferito’. Il quattro zampe può avere stabilito il suo imprinting anche quando cerca sempre lo sguardo di quella data persona; guardare negli è, per questi animali, segno di fiducia, perché non si sentono minacciati in alcun modo. Nel settimo segnale, c’è un atteggiamento che, in partenza, potrebbe apparire negativo; in realtà, anche quando il cane decide di ignorare per un po’ sta dimostrando la sua fiducia: non sentendosi in pericolo, può difatti abbassare la guardia.
Se quando sentono il nome della persona ‘prescelta’ iniziano a scodinzolare ed esprimere gioia, allora questo è l’ottavo segnale che il quattro zampe ha stabilito il suo imprinting: nome, odore, voce, qualsiasi cosa appartenga all’essere umano preferito, sarà fonte di gioia per il pet. Per tanti proprietari di cani, poi, c’è un’altro gesto che esprime massimo senso di fiducia: stare rivolti a pancia in su. Quando un cane mostra la sua pancia, mostra la zona più vulnerabile, questo perché si sente in totale sicurezza. Ed infine, se cercando lo sguardo dell’umano fanno gli ‘occhi dolci’ non stanno cercando solo coccole, ma anche rassicurazione in un momento di disagio. Sicurezza che solo l’umano del cuore sarà in grado di dare.