La battaglia per fermare lo sterminio dei mufloni del Giglio è ripresa. Diverse associazioni animaliste si sono unite per denunciare la presenza di cacciatori nell’isola. La richiesta è mobilitarsi, attivamente, affinché siano preservati gli ultimi esemplari rimasti.
Dopo la diffusione del Disciplinare operativo per gli interventi di prelievo del muflone all’Isola del Giglio, documento redatto dall’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, gli animalisti si sono mossi per evitare la mattanza degli animali.
Il documento era stato giustificato per preservare altre specie autoctone presenti sull’Isola, per cui i mufloni pare potessero rappresentare un pericolo. Rischio dovuto all’invasione degli habitat, ma contro cui diverse associazioni hanno cercato di proporre rimedi alternativi all’abbattimento.
Il Disciplinare era nato con l’obiettivo di ridurre il numero di mufloni presenti nell’Isola del Giglio, autorizzando, difatti, uno sterminio della specie selvatica presente nell’Arcipelago toscano da oltre 70 anni. Dallo scorso novembre 2021, tante associazioni, gruppi e organizzazioni si sono adoperate per salvare questi animali dall’abbattimento autorizzato. Stermino che si attua a colpi di fucile per mano di centinaia di cacciatori, addirittura, ingaggiati dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Oggi, dopo la constatazione che sull’Isola è rimasto solo un piccolo nucleo di mufloni, le associazioni animaliste hanno ripreso la battaglia contro le istituzioni. Difatti, la richiesta rimane di annullare il Disciplinare e salvare gli ultimi 37 esemplari rimasti.
I cacciatori sarebbero tornati sull’Isola del Giglio per concludere la mattanza. Così fanno sapere diverse associazioni tra cui Vitadacani, il comitato dei cittadini Save Giglio e la Rete dei Santuari di animali liberi. Come si legge su La Zampa, che riporta il testo di una nota congiunta, le associazioni chiedono ai cittadini e ai volontari di: “Accorrere al Giglio. Dal 1° ottobre presidiata da gruppi di attivisti impegnati in attività di documentazione e monitoraggio a tutela della vita degli ultimi 37 animali“. I mufloni sono una popolazione presenti sull’Isola dal 1955 (anno dell’introduzione) e che recentemente è stata dichiarata rara e a rischio da uno studio pubblicato sulla rivista Diversity che riporta dati scientifici.
La Presidente di Vitadacani, Sara d’Angelo, avrebbe dichiarato: “Dopo gli abbattimenti e alcuni trasferimenti, vogliamo impedire l’ultimo atto di violenza per l’eradicazione di questi animali. Chiediamo l’interruzione immediata delle uccisioni. E invitiamo tutti ad andare sull’isola per unirsi agli attivisti già presenti e a scrivere una mail di protesta alle istituzioni, che hanno legittimato lo sterminio dei pochi mufloni rimasti, tra i quali ci sono anche femmine gravide e cuccioli“.
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