In occasione delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre è emerso che tra tutti gli schieramenti ci sono tre punti in comune rispetto alla tutela degli animali. Una constatazione che riguarda, se non tutti, almeno la maggior parte dei partiti. Ma l’interesse per i diritti di tutti gli esseri viventi sembra restare sempre minimo.
Come tiene a precisare un comunicato diffuso da Oipa, nella campagna elettorale la tutela degli animali domestici e la prevenzione del randagismo entrano nei programmi di diverse forze politiche. In misura nettamente inferiore è l’attenzione rivolta agli animali selvatici e alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Poco l’interesse anche agli allevamenti intensivi.
Tuttavia, uno degli aspetti che emerge in vista delle prossime elezioni politiche è che, a prescindere da chi vincerà, sarà istituito il Garante nazionale dei diritti degli animali. Figura che potrà garantire pene più efficaci a chi maltratta gli animali e rendere meno costose le spese per i pets. Questo quanto emerso dall’analisi effettuata dalle 13 associazioni che hanno lanciato l’appello #ancheglianimalivotano.
Mettendo a confronto i vari programmi elettorali sono questi i punti che, la maggior parte degli schieramenti, hanno sostenuto di voler portare avanti al termine delle elezioni. Tuttavia, non tutti i partiti sembrano consapevoli della materia specifica in merito alla tutela degli animali. Pochi i partiti che hanno scelto di aderire a tutte le 6 macro-aree di intervento individuate nel manifesto Anche gli animali votano. Sarebbero numerosi i punti cardine su cui i diversi partiti in questione hanno preso impegni precisi, facendo proprie tutte le proposte avanzate dalle associazioni animaliste. Tra queste anche tematiche più controverse come il superamento della sperimentazione animale e l’abolizione degli allevamenti intensivi. Un nodo difficile però è la questione degli animali selvatici. Se per i pets domestici si toccano impegni di diverso tipo, per le creature selvatiche non vi è un impegno preciso.
Alcuni partiti, in vista delle elezioni, hanno ammesso di impegnarsi per la tutela della biodiversità e l’istituzione di riserve naturali. Ma esistono anche programmi che, per contenere la proliferazione di alcuni animali selvatici, hanno previsto interventi per incrementare la caccia. Come tengono a precisare le 13 associazioni firmatarie di #ancheglianimalivotano: “Chiunque governi dovrà tenere conto della necessità di dare piena attuazione al nuovo articolo 9 della Costituzione. Il legislatore ha infatti un preciso dovere di disciplinare forme e modi di tutela degli animali, al quale non può sottrarsi, considerato anche che la società si è molto evoluta ed esige risposte concrete a favore degli animali e di chi se ne prende cura“. Concludono: “La politica deve prendere atto che la tutela e il benessere degli animali sono temi irrinunciabili nel dibattito elettorale, in grado di orientare gli elettori“.
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