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Miniera di sabbia in una riserva naturale: a rischio delfini e coccodrilli

In India è stata approvata l’apertura di una miniera di sabbia all’interno di una riserva naturale. La decisione dell’NBWL, National Board for Wildlife, avrebbe generato le proteste nello stato centrale del Madhya Pradesh. Questa autorizzazione, infatti, mette a rischio delfini a coccodrilli.

La decisione da parte dell’organismo federale indiano, National Board for Wildlife, di approvare l’apertura di una miniera di sabbia all’interno di una riserva naturale ha animato una protesta. Infatti, questa scelta mette a rischio, tra gli altri, coccodrilli e delfini che abitano nell’area protetta.

La protesta arriva dallo stato centrale del Madhya Pradesh; località dove è prevista l’apertura della miniera di sabbia. Secondo quanto approvato dal NBWL le miniere potrebbero occupare solo una porzione di territorio; pari allo 0,5% della riserva naturale. Tuttavia gli ambientalisti temono per la sopravvivenza degli animali.

La minaccia derivata dalla miniera di sabbia

Secondo quanto si apprende anche dai media locali, la miniera di sabbia dovrebbe sorgere nella Riserva Naturale del fiume Chambal, e distribuirsi lungo le sue rive. Anche se il territorio ‘intaccato’ da questa nuova apertura rispecchia una porzione ridotta dell’area protetta (si parla dello 0,5%), per gli ambientalisti il rischio è comunque altissimo. Infatti, come sostengono diverse associazioni da anni attive sul territorio, tartarughe, delfini d’acqua dolce e, soprattutto, il gharial, una specie endemica di coccodrilli potrebbero avere serie minacce alla sopravvivenza. Per quanto riguarda questa specie di alligatori, in particolare, quest’area dell’India conta la popolazione più ampia in tutto il mondo, ma la presenza della miniera potrebbe rappresentare un problema, in quanto si pone al centro del loro habitat naturale.

La trasformazione inevitabile dell’habitat naturale di questi animali endemici è solo una delle più problematiche conseguenze. Sono diverse le associazioni, inoltre, che segnalano la presenza abusiva di diversi altri punti di estrazione all’interno della riserva naturale. Si tratterebbe di miniere presenti nell’area ormai da anni. Macchine escavatrici e trattori si sono trasformati nell’attività più redditizia all’interno del distretto indiano. Nasce anche da questo aspetto, per niente trascurabile, la preoccupazione degli ambientalisti. Il timore più grande di tutte le associazioni è, infatti, che dopo aver concesso i primi permessi, tutte le altre miniere di sabbia illecite saranno attivate. Queste attività, dunque, potrebbero andare a distruggere, per sempre, un luogo che al momento ospita centinaia di animali e specie protette. Si tratta, in sostanza, di una delle tante minacce che oggi mette a rischio la biodiversità e anche in questo caso si tratta di conseguenze derivate da azioni umane.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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